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Elezioni Bologna 2021

Comunali, Lepore: "Bologna metterà al centro i mondi dello sport"

Il candidato a sindaco Matteo Lepore ne ha discusso con diversi ospiti in un incontro dal titolo "Salute e sport. Cosa ci ha insegnato la Pandemia"

Lo Sport come diritto, al pari della Salute e dell'Istruzione. Per tutti, senza discriminazioni o ostacoli in accesso. È questo che Matteo Lepore – candidato sindaco del Pd che sfiderà Isabella Conti alle primarie il prossimo 20 giugno – immagina per la Bologna del futuro, quella che si candida appunto a governare. Una città che faccia dello sport – tra le deleghe di Lepore – uno dei pilastri, dal forte valore sociale, soprattutto per i bambini e gli adolescenti. 

Il candidato sindaco dem ne ha parlato in un incontro online – il numero 300, ha sottolineato durante la diretta – dal titolo "Salute e sport. Cosa ci ha insegnato la Pandemia". Ospiti Sandra Zampa, Mauro Berruto, Andrea Brogioni, Anna Maria Rais, Francesca Vitali e Luca Corsolini, moderatrice Roberta Li Calzi. Voci diverse, politiche, sportive e professionali, simbolo di quello che appunto Lepore immagina per il mondo dello sport: una comunità di persone che mettendo insieme le proprie competenze, a partire da quelle socio-educative, riscriva da capo "le regole del gioco" per far sì che, post pandemia, il patrimonio delle associazioni sportive, terzo settore e promozione, non vada disperso.

"Come assessore – afferma Lepore – mi sono impegnato affinché lo sport fosse centrale, ovvero facendo cose concrete quali la riqualificazione di impianti sportivi (a Bologna sono 150) con un piano da 21 milioni di euro. In cinque anni abbiamo investito per la manutenzione di questi spazi, grazie anche all'aiuto della Regione, ma non sono sufficienti; se vogliamo far sì che gli impianti siano adeguati, non possiamo addossare tutto il carico sulle associazioni e abbiamo bisogno di un nuovo patto, per evitare che avanzi solo il privato, gestendo al meglio le risorse che ci sono. Possiamo raddoppiarle, arrivare anche a 42 milioni – continua – perché un Comune come Bologna può autofinanziarsi, ma la messa a terra delle risorse è importante: fra codici e regolamentazioni abbiamo bisogno di semplificazioni, di assumere funzionari nei Comuni, negli uffici abbiamo bisogno di persone promotrici dello sport". 

Dunque l'idea di città che Lepore va costruendo, e che vedrà una sua più pratica attuazione nelle cosiddette fabbriche del programma, includerà anche il mondo sportivo: "Nelle nostre fabbriche del programma ci saranno tanti tavoli, a quelli dedicati allo sport non devono prendere parte solo le associazioni, ci devono essere anche educatori, pedagogisti, i gestori delle palestre popolari – dice Lepore –, mescoliamoci: possiamo rafforzare la comunità e far diventare lo sport qualcosa di importante per Bologna". 

Salute e sport

Secondo una stima europea presentata in video dall'ex sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa, l'Italia figura tra le nazioni in cui si pratica meno sport (60% di persone non fa sport, peggio di noi Malta, Portogallo e Bulgaria). Un dato scoraggiante se si considera l'importanza dello sport quale strumento per la prevenzione di malattie croniche non trasmissibili. E proprio la pandemia, sottolineano diversi relatori durante l'incontro, ci ha fatto rendere conto dell'importanza dell'attività sportiva.

"A Bologna c'è un numero incredibile di associazioni per lo sport, per bambini e adolescenti ma anche per adulti – dice Zampa – mi piacerebbe immaginare che queste associazioni possano avere un ulteriore sostegno, un impegno che si deve prendere istituzione centrale, in modo che questi dati desolanti ci vedano non in fondo all’elenco. Anche lo sport, come la salute, deve essere tutelato dalla Costituzione, dallo Stato. Purtroppo i dati ci raccontano che più si vive in famiglie agiate, più si fa sport. Ma le disuguaglianze non devono toccare la salute, c'è bisogno di più agevolazioni, sostegni per le associazioni, spazi verdi".

Anche Roberta Li Calzi, consigliera comunale di Bologna e moderatrice dell'evento, snocciola alcuni dati e unisce i due temi: "In Italia il 35% della popolazione pratica attività sportiva, il 30% fa qualche attività fisica e il 36% è sedentaria, sebbene la prevenzione con stili di vita salutari sia alla base delle politiche dell'Unione Europea e la diffusione della pratica sportiva per ogni euro speso produca un risparmio ospedaliero di almeno cinque euro. E allora com'è possibile – si chiede la consigliera – che nel 2021 a scuola manchi ancora una cultura dello sport? Bisogna che diventi fondamentale, perché non immaginare una scuola in cui si fa attività sportiva, con persone competenti, anche tra una lezione e un’altra? Questo, oltre alla salute psicofisica dei ragazzi, gioverebbe anche al loro rendimento scolastico: fare sport e movimento migliora la vita in tutte le fasce d’età. Vorrei che Bologna diventasse la capitale dello sport e del benessere fisico. La casa di tutto lo sport, di base e di vertice".

Diritto allo sport

Mauro Berruto, responsabile Sport del Pd, parla dello sport come bene essenziale, da tutelare, garantendone il diritto. "Sto lavorando in questa direzione perché credo sia arrivato il momento in cui la parola sport possa comparire tra i diritti fondamentali e possa generare un diritto allo sport che dovrà dialogare con diritto all'istruzione e diritto alla salute. Credo sia un cambio di paradigma che porterà la scuola ad occuparsi di questo aspetto finora delegato".

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