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Primarie Bologna, per Prodi serve che "scorra il sangue". Conti non ci sta

"Non corretto soprattutto per il popolo del centrosinistra e per i cittadini di Bologna, che verranno a scegliere chi dovrà essere il loro sindaco, non quale alchimia di partito, quali future alleanze romane...".  Così all'indirizzo dell'ex Premier la sindaca di San Lazzaro

Se tra i due candidati alle primarie, Isabella Conti e Matteo Lepore, gli ultimi giorni sono scorsi un po' più distesi, a tornare a gettare benzina sul fuoco ci pensa, stavolta, Romano Prodi per il quale alle primarie "deve scorrere il sangue". Pensiero con il quale dissente e non poco Isabella Conti.

Dalla "persona che è stato il padre costituente dell'Ulivo", come lo indica Conti, senza nominare direttamente il Professore  durante una diretta Facebook, "ho letto ieri parole forti. Dice 'sono primarie, deve scorrere il sangue'. Deve scorrere il sangue?- si stupisce la sindaca - Io sono rimasta abbastanza meravigliata, devo dire la verità, abbastanza ferita. Perché quella del centrosinistra è stata la mia casa per tutta la vita, è la mia comunità". "Questo accanimento e questa potenza di fuoco che è stata messa in campo nei confronti di una che è stata praticamente la loro figlia, l'unica donna in tutta Italia che si candida per il centrosinistra- va a ruota libera Conti- dire parole come queste e vedere quello che è successo negli ultimi giorni francamente lo ritengo soprattutto non corretto per il popolo del centrosinistra e per i cittadini di Bologna, che verranno a scegliere chi dovrà essere il loro sindaco, non quale alchimia di partito, quali future alleanze romane...".  

Queste, sottolinea poi la primarista bolognese, iscritta a Italia viva ma candidata da indipendente, "sono cose che gravitano sulla nostra testa ma alla fine della giornata un sindaco di qualità è un sindaco che risolve i problemi, dà delle soluzioni". Insomma, ricorda ancora Conti, "la qualità della vita non la danno le alchimie di partito, i caminetti romani". E "dire che queste devono essere primarie nelle quali deve scorrere il sangue e' qualcosa di talmente violento...Chi l'ha detto ci e' riuscito perché mi ha ferito. Io vorrei una città diversa, che parla di cose concrete, che non si fa condizionare da schemi fatti da altri, dove i cittadini non diventano cavie per alchimie di nuove alleanze, vorrei una città armonica, pionieristica, visionaria". Negli ultimi giorni, prende atto comunque Conti, "sono entrate in campo dinamiche nazionali che io non ritenevo nemmeno possibili per certi versi su queste primarie bolognesi. Bologna non e' un laboratorio- ribadisce- i bolognesi non sono delle cavie".

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"Non sono affatto critico, le primarie sono un mezzo necessario. Forse ci vorrebbero regole più precise, ma la battaglia e l'aggressività, in una certa misura, sono giuste. Sono convinto che l'affluenza sarà alta". Queste le parole che hanno fatto balzare sulla sedia Conti. A margine della presentazione del nuovo libro di Luca Bottura, l'ex presidente del consiglio aveva detto: "Anni fa nessuno ci pensava alle primarie perchè c'era la struttura dei partiti. Ora sono necessarie, perchè la struttura è in crisi, e sono uno strumento di democrazia". E quindi "anche se non prendo parte alla lotta politica andrò a votare, in coerenza con quanto ho già espresso in precedenza" aggiunge Prodi, perchè "non c'è nessun inquinamento nel dibattito politico. Si sta svolgendo una battaglia esattamente come quella per il rettorato all'Università".

Sui toni "aggressivi" della campagna elettorale, il professore si era rifatto a un motto americano: "Le primarie bisogna farle molto prima delle elezioni, cosicchè le ferite siano rimarginate per tempo", e che i candidati rientrino nello stesso fronte, alla fine, evitando così il rischio di disperdere voti. Un rischio che Prodi esclude, per il contesto bolognese. "Mi auguro che- aveva aggiunto il professore- come in ogni altra parte del mondo ci sarà unità elettorale, a fine battaglia. E penso proprio che sarà così".

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