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Elezioni Regionali Emilia-Romagna

Oggi al voto per le primarie regionali del centrosinistra: al via la gara Balzani-Bonaccini

Sono 800 i seggi in tutta la Regione, 43 a Bologna. Si vota dalle 8 alle 20 con un contributo minimo di 2 euro e ci si deve presentare alle urne con un documento di identità

Ufficialmente chiusi i seggi. Aperti dalle 8 di questa mattina i seggi per esprimere la propria preferenza fra Roberto Balzani e Stefano Bonaccini (qui la MAPPA DEI SEGGI e LE MODALITA' PER VOTARE): oggi infatti si decide il candidato del centrosinistra che correrà per la presidenza dell'Emilia Romagna dopo il lungo mandato di Vasco Errani. Si poteva votare fino alle 20 negli 800 seggi di tutta la Regione, 43 a Bologna. A poche ore dai risultati, cominciano ad arrivare i primi numeri.

DATI DI AFFLUENZA ALLE ORE 17

Non c'è più tempo per gli indecisi (alcune interviste alla Festa dell'Unità di Bologna hanno fatto emergere qualche perplessità dopo la rinuncia di Matteo Richetti) ed è quindi ora di tirare le somme, mentre viene ancora fuori il nome del sindaco di Imola Daniele Manca, per molti 'candidato perfetto' per la poltrona in viale Aldo Moro.

Alla vigilia delle elezioni Roberto Balzani ha pubblicato sulla sua pagina Facebook quello che ha intitolato "L’ultimo discorso", un discorso molto lungo quello dell'ex sindaco di Forlì: "E’ la seconda volta, nella vita, che mi trovo nella condizione di vivere una vigilia di primarie impossibili. Era accaduto a Forlì, nel dicembre 2008; ed ora accade a Bologna, in tutt’altro contesto. Mi considero, per questo, un privilegiato. Perché – contrariamente alle previsioni ritenute plausibili – sono ancora quello di allora: non ho perso né voglia di combattere, né determinazione, né fede nei miei principi ispiratori. Cinque anni di governo non mi hanno corrotto: anzi, hanno dato più forza e sostanza all’impegno, un po’ garibaldino, di allora. Oggi celebriamo un grande successo. Si tengono le primarie. Ed è un successo vostro e nostro, amiche e amici. Perché le primarie, in questo partito, non le voleva proprio nessuno". 

"Non vi ringrazierò mai abbastanza - prosegue la nota di Balzani - per l’occasione che mi avete dato. Ho attraversato la Regione per fare un grande viaggio nella società. Un bagno nelle sorgenti della nostra vita collettiva. Per rompere i luoghi comuni che erano in me. Per vincere lo schematismo della politica. Bisogna partire dal basso. Dalla realtà delle persone, delle imprese e dei territori. Bisogna portare questo vento fresco, questo contatto originario e fondamentale, dentro la politica burocratica che ci soffoca".

Perché questo è il punto. Burocrazia politica e politica burocratica. La burocrazia politica è stata costruita dalla politica, in modo scientifico, per controllare e organizzare la società. Alti dirigenti scelti da “loro”, che manipolano e strutturano un “sistema”. E poi i politici burocratici, cioè quelli che “professionalizzano” la loro funzione, al punto che le elezioni diventano per loro come scatti di anzianità nel pubblico impiego. Essi sono gli alleati dei burocrati che hanno perso l’orgoglio della funzione pubblica e dominano la nostra Regione. Oggi sono in campo, leggibili, con il loro tran tran, le loro proposte, la loro ostentata e sicura continuità.

Abbiamo bisogno di verità, di aprire le finestre, ai piani alti di viale Aldo Moro. E fare entrare la brezza di una società che freme, inquieta. Ci sono bisogni da leggere. Ci sono imprese che sperano in una ricerca pubblica mirata. C’è un sistema formativo da orientare. C’è un sistema sanitario da riformare, sulla base di un apporto fattivo dei soggetti che lo utilizzano e che lo fanno funzionare: i cittadini, gli operatori, i territori. Va però ricostruito il recente passato. Dove abbiamo sbagliato? Dove abbiamo colto nel segno? Vorremmo meno arroganza, da parte di super-burocrati super-pagati, che spesso burattínano perfino gli assessori. Perché i soldi dei loro stipendi sono gocce del nostro sangue. E quindi meritiamo un po’ di rispetto.

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