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Bufera su garante detenuti. Parla Elisabetta Laganà : "Mi sono già dimessa dal Tribunale"

Mentre Bernardini chiede le dimissioni della Laganà dal nuovo incarico di garante della Dozza, lei conferma la rinuncia alla poltrona in Tribunale. "Basta polemiche, ora al lavoro!"

Dopo un anno e mezzo i detenuti del carcere della Dozza hanno finalmente un garante, Elisabetta Laganà. Eletta ieri durante il Consiglio Comunale, è stata subito travolta dalle polemiche per il suo ruolo di giudice onorario del tribunale di sorveglianza, dal quale però aveva già annunciato che si sarebbe dimessa: “Lo avevo già dichiarato e oggi mi sono dimessa” racconta a Bologna Today. Forse, bisognava semplicemente lasciarle il tempo di farlo.

BERNARDINI E ASSOCIAZIONE PAPILLON. A sollevare la polemica attorno all’elezione della Laganà, che compariva nella rosa dei candidati insieme a Nello Cesari e Raul Collina, Manes Bernardini e l'associazione di ex detenuti Papillon, che dice: “È un giudice onorario e per questo non può rappresentarci”. Più dura la Lega: “Non solo è incompatibile, è addirittura ineleggibile!”. 

LAGANà IN DIFESA. Un breve dialogo con Elisabetta Laganà il giorno dopo la sua elezione a garante della Dozza. Alla domanda "Come risponde a Bernardini e all’associazione Papillon?", Laganà non esita "Direi che a questo punto non c’è niente da rispondere. Oggi, come avevo fra l’altro già anticipato, ho dato le dimissioni dall’incarico al Tribunale di Sorveglianza."

Sull'incarico nel volontariato, invece puntualizza: "Mentre la reale incompatibilità è già stata risolta, il mio impegno nel volontariato non rappresenta nulla di conflittuale con il nuovo incarico, anzi, si dovrebbe esprimere la libertà di espressione in questo senso."



 

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