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Autonomia per l'Emilia Romagna: firmato l'accordo con il Governo

Istruzione, politiche del lavoro, rapporti internazionali, salute e ambiente

Rilevanti le competenze riconosciute all’Emilia-Romagna: l’autonomia legislativa e organizzativa in materia di politiche attive per il lavoro (dalla nuova occupazione all’orientamento di base e specialistico, passando per la qualificazione professionale, la certificazione delle competenze e il supporto all’inserimento lavorativo e all’inclusione sociale di soggetti fragili e vulnerabili), per aumentare i controlli sulla sicurezza e la vigilanza, a partire dai tirocini, in raccordo con l’Ispettorato territoriale del lavoro, e per aumentare l’efficacia delle politiche regionali rispetto a quelle passive erogate dallo Stato (ammortizzatori sociali).

1) Istruzione, la definizione dell’offerta di istruzione regionale attraverso un Piano pluriennale condiviso con l’Ufficio scolastico regionale, con la possibilità di incidere sulla dotazione degli organici. Lo stesso potrà avvenire nella creazione di un Sistema integrato di istruzione professionale e di istruzione e formazione professionale. L’autonomia servirà poi a definire l’organizzazione delle Fondazioni ITS, per qualificare l’offerta di istruzione professionale e di istruzione e formazione professionale, innalzare le competenze dei giovani in coerenza con le opportunità occupazionali del territorio e rispondere alla domanda di competenze e professionalità del sistema delle imprese. Obiettivo primario, rafforzare la formazione tecnica post-diploma rispondendo alla domanda di tecnici specializzati del sistema economico-produttivo locale. D’intesa con la Conferenza Regioni-Università si potranno poi mettere in campo nuovi percorsi universitari per favorire lo sviluppo tecnologico, economico e sociale del territorio, con anche un Fondo integrativo pluriennale regionale a favore della ricerca e dello sviluppo della Terza missione perseguito dagli atenei, ovvero l’applicazione diretta, la valorizzazione e l’impiego della conoscenza per contribuire allo sviluppo sociale, culturale ed economico della collettività. Infine, un Piano pluriennale per l’edilizia scolastica che metta al primo posto l’adeguamento e il miglioramento sismico delle strutture, oltre a laboratori e a nuovi spazi per la didattica.

2) Salute. Fatto salvo il rispetto dell’equilibrio dei conti del sistema sanitario regionale, si potranno rimuovere i vincoli di spesa specifici per migliorare ulteriormente il livello dei servizi e valorizzare le risorse umane. Stipulare specifici accordi con le Università per rendere più coerente rispetto alle esigenze del territorio il sistema di formazione dei futuri, nuovi medici e l’acceso alle scuole di specializzazione. Per i soli assistiti residenti in Emilia-Romagna, la Regione gestirà il sistema tariffario, di rimborso, di remunerazione e di compartecipazione alla spesa per i servizi forniti, così come potrà definire il sistema di governance delle Aziende e degli Enti del Servizio sanitario regionale, anche passando per forme di integrazione. E anche in questo caso, un Piano pluriennale di investimenti per l’edilizia sanitaria, con tempi certi e risorse adeguate.

3) Ambiente. La Regione definirà una programmazione triennale degli interventi di difesa del suolo e della costa regionali; bonifica dei siti contaminati di interesse regionale, nonché di rimozione dell’amianto; conservazione e valorizzazione delle aree protette regionali; tutela delle acque; risanamento della qualità dell’aria. Inoltre, individuerà gli ambiti territoriali ottimali per il superamento della frammentazione della gestione integrata dei rifiuti urbani.

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