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Famiglie omogenitoriali, Lembi: "Nostro lavoro calpestato da quanto sta accadendo"

Così la responsabile del Piano per l’Uguaglianza della Città metropolitana, esprimendo preoccupazione dopo le decisioni del governo sull'azione del prefetto a Milano e la votazione del Senato vs il riconoscimento delle famiglie omogenitoriali

"Esprimiamo preoccupazione per quanto sta accadendo. Le decisioni del governo sull'azione del prefetto a Milano,  la votazione del Senato di martedì contro il riconoscimento delle famiglie omogenitoriali e le esternazioni del ministro Salvini sulla cittadinanza italiana ai minori, le riteniamo profondamente lesive dei diritti delle persone che come Città metropolitana abbiamo ritenuto fondativi della cittadinanza stessa metropolitana con la sottoscrizione di un Piano per l'uguaglianza di genere approvato dal Consiglio metropolitano lo scorso luglio".

Sono le parole di Simona Lembi, responsabile del Piano per l’Uguaglianza della Città metropolitana hanno dichiarato, sottoscritte anche dalla  consigliera delegata a Welfare metropolitano e lotta alla povertà, Sara Accorsi, dopo i recenti fatti sul tema dei diritti. 

Una denuncia quella che arriva dalla città delle Torri che intende sottolineare anche la difesa del percorso tracciato sino ad oggi nel capoluogo emiliano. "Il Piano per l'uguaglianza di genere - rimarcano Lembi e Accorsi - è nato dall'interlocuzione con i territori, con le amministrazioni di diversi orientamenti politici e con le diverse realtà del terzo settore, è dunque un lavoro plurale di sintesi che oggi vediamo calpestato da quanto sta accadendo".

Lepore: "Riconoscimento tema controverso. Serve una legge"

Dopo la circolare della Prefettura meneghina che ha messo uno stop alle trascrizioni all’anagrafe di bimbi e bimbe nati da coppie omogenitoriali era intervenuto anche lo stesso sindaco di Bologna, Matteo Lepore.  “Quello del riconoscimento è un tema controverso sul piano giuridico, ma assolutamente fondamentale per la vita e i diritti di tante persone. Per questo credo sia urgente affrontare con una legge che riconosca la parità di diritti e la pienezza di cittadinanza per tutte le bambine e tutti i bambini”, aveva sottolineato Lepore all’ANSA.  

Riconoscimento famiglie omogenitoriali, come funziona sotto le Torri

La questione riguarda (al momento non direttamente) anche Bologna che già nel 2018, con l’allora sindaco Virginio Merola, registrò per la prima volta un bimbo figlio di due madri. Palazzo d’Accursio in questi anni ha proceduto con la trascrizione dei figli di due madri nati sia in Italia che all’estero, ma non con la trascrizione dei figli di due padri, proprio perché ritenuta più incerta da un punto di vista giuridico. A oggi in Comune non sono arrivate comunicazioni, sulla scia di quanto accaduto a Milano, da parte della Prefettura bolognese. 


 
 

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