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Lettera con feci a Favia: 'Risultato di campagne d'odio contro gli espulsi del M5S'

Missiva recapitata nel suo ufficio in Regione. Già qualche giorno fa il consigliere fu bersaglio di numerosi attacchi. Lui: 'Fanatismo politico, in nessun altra forza politica tale violenza e accanimento"

Una lettera anonima con all’interno un foglio sporcato di feci, vere. E’ partita da un ufficio postale di Milano e recapitata stamattina in ufficio all'ex grillino e consigliere regionale Giovanni Favia.

E' lo stesso a raccontare l'accaduto via Facebook, annuciando la denuncia del fatto alle autorità competenti. "La cosa che più mi rattrista - si sfoga Favia - è che per prendersela con me coinvolgono anche i miei collaboratori. Pur avendo chiaro che le responsabilità penali e civili sono personali, questi sono gli effetti collaterali del passare dal ragionamento politico al fanatismo".

A spingere a gesti come questo - secondo il consigliere - "molti eletti, oltre che Grillo, che sarebbero "responsabili delle campagne d’odio e d’isolamento interno lanciate contro gli espulsi". In nessun altra forza politica, infatti, chiosa Favia "vige tale violenza e accanimento personale. Spero che non si continui a sottovalutare il fenomeno".

Favia solo qualche giorno fa era diventato bersaglio di insulti, provenienti da tutta Italia. Anche nella circostanza attaccò duramente i detrattori: 'credono in un verbo e nel sacro blog. Nella parolaccia liberatoria. Dietro la loro adesione a questo nuovo fanatismo c'è rabbia, insoddisfazione e spesso frustrazione. Infelicità. Offendono, minacciano, intimidiscono“. Ma lui sottolineava è "mio dovere pero' raccontare perchè temere Grillo e Casaleggio". Nonostante le conseguenze, insulti cibernetici o sgradite sorprese al mattino sulla propria scrivania.

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