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Botta e riposta

Fdi: "Caporetto della Sanità". Bonaccini: "Necessarie più risorse dal Governo"

Botta e risposta tra il consigliere Tagliaferri e il presidente della Regione. Donini: "Oltre il 170% del turnover negli ultimi due anni, e circa 23mila assunzioni nel quinquennio 2016 e il 2020. Nella prima parte del 2021 sono state oltre 5000"

"Caporetto della sanità". Così ha definito Giancarlo Tagliaferri, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, il sistema-salute emiliano-romagnolo: "Nel bel mezzo della quarta ondata, con i contagi che crescono e le liste di attesa delle altre malattie che si allungano, la Regione blocca le assunzioni in sanità: non ci son i soldi, ormai è evidente che la sanità emiliano-romagnola è alla bancarotta. Poi leggiamo del caos all'hub vaccinale delle Fiera di Bologna: file, freddo, assembramenti. Un film già visto a primavera, così come puzzano di rancida ipocrisia le scuse che arrivano dall'Ausl. Serve individuare  e sanzionare i colpevoli, serve una svolta e serve subito. O dovremo anche qui chiamare l'esercito come è avvenuto nella scuola?".

Dal Governo "pretendiamo risorse adeguate agli sforzi messi in atto". Replica sui social il presidente dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. "Capisco, dal momento che due anni fa in campagna elettorale in Emilia-Romagna sosteneva la proposta della mia avversaria di portare qui un modello sanitario che avrebbe privatizzato buona parte della sanità pubblica regionale, si auguri che quest'ultima non goda di buona salute, forse risentito che la maggioranza degli elettori gli abbia spiegato che preferisce di gran lunga un sistema sanitario universalistico e a forte valenza pubblica, in grado di curare un povero esattamente come un ricco", ribatte Bonaccini, che, insieme all'assessore regionale alla salute, Raffaelel Donini, aveva più volte chiamato il Governo a considerare i rimborsi ai sistemi sanitari regionali delle spese sostenute per far fronte alla pandemia.  

"Chieste più risorse al Governo"

Due considerazioni da parte del presidente: "La prima: tutte le Regioni italiane all'unanimità (comprese le Marche e l'Abruzzo, guidate da presidenti della stessa forza politica di Tagliaferri) e su richiesta del presidente della Conferenza delle Regioni, Fedriga, hanno chiesto al Governo più risorse di quelle che ci sono state assegnate (600 milioni a fronte di una richiesta 1,1 miliardi di euro), per far fronte alle ingenti spese che sono state sostenute dalla sanità pubblica per far fronte a questa drammatica pandemia globale che ci sta impegnando (eufemismo) da ormai due anni, senza tregua". Quindi "anche noi, come tutte le altre Regioni, pretendiamo risorse adeguate agli sforzi messi in atto".

E poi "Com'è che - chiede il governatore Pd - questa sanità pubblica così in bancarotta realizzerà uno dei tre nuovi ospedali regionali post-covid proprio a Piacenza (terra del consigliere regionale) così come interverrà su tutti gli ospedali periferici del piacentino e realizzerà nuove case della Salute in aggiunta a quelle già esistenti, per complessivi investimenti di oltre duecento milioni di euro?".

"Nella prima parte del 2021, oltre 5mila assunzioni"

Sulla questione ieri si è pronunciato anche Donini: "L’Emilia-Romagna investe da anni, e ancor più lo ha fatto durante la pandemia, sull’ingresso e la stabilizzazione dei lavoratori della sanità”. Lettera ai sindacati per la disponibilità ad un incontro", quindi "nessun taglio sul personale sanitario da parte della Regione Emilia-Romagna, che in questi anni, e ancor più dall’inizio dell’emergenza sanitaria, ha investito in maniera massiccia sul rafforzamento dell’organico degli ospedali e dei luoghi di cura, sia in termini numerici che di qualità del rapporto di lavoro. A partire da chi era già in prima linea a servizio della sanità regionale per la salute dei cittadini, valorizzandone l’esperienza maturata". 

E "a testimoniarlo sono i numeri, con oltre il 170% del turnover assicurato negli ultimi due anni, e circa 23mila assunzioni fatte in sanità nel quinquennio 2016 e il 2020. Nella prima parte del 2021, inoltre, le assunzioni sono state oltre 5000". 

L’assessore chiarisce dunque la circolare sul Piano dei fabbisogni di personale inviata dalla Direzione generale alle Aziende sanitarie, annunciando per giovedì 9 dicembre la convocazione di un incontro con le Organizzazioni sindacali, a cui oggi stesso l’assessore ha inviato una lettera di chiarimento.  

“La nostra Regione investe da anni nella risorsa più preziosa che ha: gli uomini e le donne che rendono il nostro servizio sanitario quello che è. Lo abbiamo fatto in tutti questi anni e tanto più durante la pandemia- afferma Donini- assumendo nuove persone e stabilizzando quelle che già c’erano, come dimostrano i dati. Non smetteremo certo adesso. Alla luce delle risorse assegnate dal Governo, e in attesa della futura assegnazione per il 2022 e 2023, la Direzione generale ha diramato questa circolare per la necessità di tenere la spesa sotto controllo e assicurare tutto il possibile alla gestione dell’emergenza, che purtroppo non è finita. In ogni caso oggi stesso abbiamo scritto ai sindacati, dando disponibilità ad incontrarli”.

Inoltre, Donini precisa “che le indicazioni relative alle assunzioni contenute nella circolare inviata alle Aziende sanitarie sono valide fino al prossimo 31 dicembre e che, in ogni caso, non riguardano la campagna vaccinale in corso e situazioni in cui si riscontrino evidenti carenze di organico, prima fra tutte quelle relative ai pronto soccorso”.

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