Salsi dopo la pubblicazione delle mail: "Da Bologna, pianificata la mia espulsione"
Lo sfogo dell'espulsa 5 Stelle Federica Salsi in Consiglio Comunale, dopo la pubblicazione delle e-mail del meet-up bolognese: "Nuovo che avanza, in piena sintonia col vecchio, falsari dell'innovazione"
"Qualcuno pensa che il Movimento 5 Stelle sia il nuovo, sia questo. Ma è successo qualcosa di grave". Resa dei conti nel primo Consiglio Comunale, dopo la pubblicazione, sul forum del meet-up dei 5 Stelle bolognesi, dello scambio di mail tra i militanti nel periodo "critico" delle espulsioni, prima di Giovanni Favia, poi di Federica Salsi.
Documenti privati e talvolta offensivi nei confronti degli infedeli hanno portato oggi l'ex-consigliera "grillina", passata al Gruppo Misto, Federica Salsi a considerali come il frutto di "una strategia" che partiva da Bologna e arrivava fino a Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, consulente informatico e curatore del blog del Movimento. "Con l'evolversi delle ingenuità e delle manipolazioni via web sono nati gli appetiti, la fame di emergere dei singoli, la voglia di essere famosi ed è venuto fuori il peggio, trasformando irrimediabilmente questa forza, una volta che si sono affacciate le elezioni politiche, in una macchina per il consenso di due sole persone, Grillo e Casaleggio... Invece di mantener fede alle speranze di cambiamento che hanno suscitato negli italiani stanno ora scimmiottando le peggiori usanze della Casta".
"Le mie valutazioni non erano errate. Qualcuno ha pubblicato in rete delle mail dei vertici di questa forza politica di Bologna. Sono coinvolti consiglieri comunali e di quartiere, collaboratori dei parlamentari, dipendenti del Comune di Bologna e attivisti storici del M5S. Da questo scambio emerge come questo pool di persone abbia studiato strategie e fatto segnalazioni da Bologna a Grillo e Casaleggio per pianificare la mia espulsione... Due consiglieri comunali di Bologna, Massimo Bugani e Marco Piazza, che mentre spiegavo come ero stata aggredita, apostrofata (....) e minacciata di morte, mi davano la solidarietà e contemporaneamente complottavano pagliacciate, come quella alzarsi dallo scranno vicino a me in segno di disgusto e scherno".
Federica Salsi si rivolge ai cittadini bolognesi: "Dovete sapere che qui questo è il livello, del nuovo che avanza, in piena sintonia col vecchio".
CASO LOMBARDELLI. La consigliera ricorda l'inchiesta sul Capo di Gabinetto del Comune di Bologna, Marco Lombardelli, che aveva solo la terza media e un contratto illegittimo con un stipendio notevole. "Il Sindaco sotto i colpi dell'inchiesta e le critiche dell'opposizione chiamò in ufficio il mio ex capogruppo, Massimo Bugani", racconta Salsi "propose prima a lui da solo e poi con me presente, che avremmo potuto sedare la cosa facendo una commissione istituzionale che avrebbe studiato il caso e poi lui, il sindaco, con i sui mezzi avrebbe trovato il modo per far andare altrove Lombardelli... E cosa successe? Il mio ex capogruppo si oppose? Si mise a urlare? No. Lui accettò lo scambio in silenzio sotto i miei stessi occhi. Nessuna forte reazione nello stile 5 Stelle quindi, ma "falsari dell'innovazione".