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Parte la Festa dell'unità: si torna al parco Nord, obiettivo 400mila visite

La consueta kermesse di fine estate nella sua storica location dopo il flop della Fiera. Si iniza con Gentiloni, Zingaretti in chiusura il 22 settembre. Incognita ospiti M5S

Un occhio al nuovo Governo Pd-M5s a Roma e l'altro al portafoglio. Perché l'obiettivo di quest'anno è "almeno non perdere neanche un centesimo". Ritorna così la Festa dell'Unità di Bologna nella sua storica location al Parco Nord.

L'inaugurazione è oggi, venerdì 30 agosto, alle 18 con il segretario del Pd bolognese Luigi Tosiani e il governatore Stefano Bonaccini. A seguire, alle 21, l'intervista a Paolo Gentiloni, sempre che non venga trattenuto a Roma da impegni legati al nuovo Governo. Ed è proprio agli sviluppi romani che Tosiani guarda prima di tutto.

Non a caso, la serata di sabato 7 settembre è stata tenuta libera in previsione di ospitare un confronto tra esponenti di Pd e M5s, nel caso nasca il nuovo Esecutivo a guida Giuseppe Conte. E a questo proposito, oggi in conferenza stampa, il segretario dem assicura: "I nostri volontari hanno a cuore il bene del nostro Paese e da loro viene la spinta a non fermarsi per paura al primo miglio di questa nuova avventura di Governo. Loro sono la parte migliore del partito, dovremmo tutti prendere esempio da loro".

La seconda preoccupazione del Pd bolognese è mantenere i conti in ordine, dopo il buco (quasi un milione di euro) della fallimentare edizione dell'anno scorso in Fiera. E su questo punto lo storico organizzatore Lele Roveri, tornato alla guida della kermesse dopo sei anni, è molto chiaro: "Non si può chiedere a un partito di governare a livello nazionale o locale se non riesce neanche a organizzare una festa facendo utili".

Dunque, "serviva un cambio di passo- afferma Roveri- siamo tornati al Parco Nord e a una festa di 25 giorni. Abbiamo fissato il pareggio a 1,65 milioni di euro e ci aspettiamo almeno 400mila visitatori. L'obiettivo minimo è non andare sotto di neanche un centesimo". Secondo Roveri, la Festa dell'Unità "va gestita come un'azienda. Abbiamo risparmiato 300mila euro sui costi, ma l'unica soluzione per gli incassi è riportare la città alla festa".

E per non lasciare nulla al caso, è stata stipulata anche un'assicurazione contro il maltempo che copre i mancati incassi. "Siamo consapevoli che la sfida è difficile- continua Roveri- la festa deve tornare in positivo. Ma gli obiettivi economici non possono che andare di pari passo con quelli politici e con la partecipazione della citta'".

L'edizione di quest'anno dunque "guarda al passato ma con gli occhi al futuro- spiega Roveri- cercando di riportare alla festa i tanti che si sono allontanati negli anni". Una prima svolta la si vede nei ristoranti: sono nove quelli a gestione diretta (la classica 'Osteria del sindaco' è stata inglobata nel Jazz club, uno dei ritorni alla Festa di quest'anno) ma alcuni sono stati soppiantati da stand di street food. Tornerà poi il premio dedicato a Maurizio Cevenini, giunto alla quinta edizione.

Il cambio di passo è sottolineato anche da Tosiani. "Il ritorno al Parco nord è stato fortemente voluto, è questa la nostra casa- afferma il segretario- e sono tornate tante realtà, come i sindacati Cgil, Cisl e Uil che per la prima volta saranno sotto un unico stand. La festa torna a connettersi alla città, sarà popolare e non populista". Per Rosy Davidde, segretario dei Giovani democratici, "la festa non può essere solo una sfilata del Pd, occorre una facciata diversa. Useremo il nostro stand per incalzare il partito e avvieremo una raccolta fondi per il rimboschimento attraverso la piattaforma 'Nation Tree'".

Arruolati per l'edizione 2019 circa 3.000 volontari, "non tutti iscritti al Pd- precisa ancora Roveri- il rapporto con le associazioni sopperisce alle normali defezioni per motivi anagrafici".

Per quanto riguarda il programma politico, detto di Gentiloni e dell'attesa per l'ospite M5s, nel calendario della Festa dell'Unità di Bologna compaiono molti big del Pd e del centrosinistra: Laura Boldrini (4 settembre); Roberto Giachetti (l'8); Maurizio Martina (il 16); Gianni Cuperlo, che il 19 settembre dialogherà con Matteo Lepore; Elisabetta Gualmini, Andrea Orlando e Giuliano Pisapia, il 21 settembre. Nello stesso giorno sul palco insieme a Debora Serracchiani salirà anche Vasco Errani, che torna per la prima volta alla festa di Bologna dopo aver lasciato il Pd.

Infine il segretario nazionale Nicola Zingaretti, per la chiusura il 22 settembre. Ma alla kermesse parteciperanno anche Jamila Schafer, vicepresidente dei Verdi tedeschi, che il 3 settembre parlerà di cambiamenti climatici, e il procuratore di Bologna Giuseppe Amato, che il 12 settembre sarà ospite per un dibattito sulla riforma del processo penale.

Il 9 settembre è in programma l'incontro tra il governatore Stefano Bonaccini e il sindaco Virginio Merola con tutti gli amministratori dell'Emilia-Romagna, mentre il primo cittadino di Bologna affronterà la consueta intervista con la stampa locale il 14 settembre. Invitati anche il sindaco di Parma Federico Pizzarotti, con il quale gli organizzatori non sono riusciti per ora a incastrare le agende, e il presidente della Camera, Roberto Fico, che invece ha declinato.

Si attende risposta infine da Matteo Renzi. Oltre alla sala dibattiti centrale, intitolata a Enrico Berlinguer, ce ne saranno altre due: una dedicata alla 'Costituente delle idee' voluta da Zingaretti; l'altra, che sarà inaugurata il 6 settembre insieme a Paolo Bolognesi, presidente dell'associazione vittime 2 agosto 1980, porterà il nome di Angela Fresu, la più giovane vittima della strage alla stazione di Bologna. (San/ Dire) 

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