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Festa dell'Unità, contro proposta dal Parco Nord: il PD torna indietro?

Il dado non è ancora tratto sul trasferimento della Festa dell'Unità da via Stalingrado all'Unipol Arena. L'amministratore della Publieventi: "Questione di qualche giorno e si deciderà"

Forse sulla Festa dell'Unità non è detta l'ultima parola. Dopo che la notizia del trasferimento della manifestazione dal Parco Nord all'Unipol Arena di Casalecchio ha scosso quella parte di Bologna che da 42 anni a questa parte ogni  settembre aveva come punto di riferimento il Parco Nord per vivere quella che è sì una festa di partito, ma anche un grande punto di aggregazione e di convergenza di interessi fra i quali anche la musica. 

E' lo stesso Said Amini Navai, amministratore della Publieventi, l'azienda che gestisce il Parco Nord a confermare che la società ha cercato di andare incontro alle esigenza del Partito Democratico rivedendo la proposta commerciale e sottoponendo al responsabile della manifestazione Fabio Querci una contro offerta: "Abbiamo cercato di 'dare' un po' di più sia in termini economici che contrattuali e quindi abbiamo abbassato la richiesta e allungato i termini di ospitalità a quattro anni. Conosciamo il valore del Parco Nord ed è comunque nostra intenzione riqualificarlo per tutte le sue potenziali culturali". 

Sui tempi Said Amini Navai non si sbottona, ma assicura che si tratta davvero di questione di pochi giorni: la risposta del PD potrebbe arrivare anche nella giornata di domani. In una nota stampa aveva sottolineato di non voler “essere ricordato come coloro che hanno contribuito alla chiusura di questo storico legame tra Parco Nord e Festa dell'Unità" ed è per questo che la trattativa è stata riaperta. 

I bolognesi interpellati sull'argomento lo hanno definito un "cambiamento insostenibile" e le persone intervistate hanno espresso unicamente pareri contrari al trasloco della festa: "Al Parco Nord ci si va con l'autobus e ci si mette poco tempo - ha detto Leonardo G., pensionato di Bologna - non so se riuscirei ad arrivare fino a Casalecchio. E se anche ci si andasse in auto poi non so dove la si potrebbe parcheggiare".

Non è solo un problema legato all'età, anche alcuni studenti hanno attribuito alla difficoltà del trasporto una buona motivazione per il no: "Noi ci andiamo anche in bicicletta, per noi è come una festona di paese, un posto dove trovarsi e magari fare anche tardi. Se fosse all'Unipol sarebbe molto più scomodo e probabilmente non ci andremmo". 

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