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Lega, 900 nuovi iscritti in Emilia-Romagna: 220 a Bologna

Il partito di Matteo Salvini annuncia il risultato complessivo dell'iniziativa #mangiacomeparli voluta per difendere il made in Italy

Cinquemila firme per la Lega nella piazze dell'Emilia-Romagna, con 900 nuovi iscritti al partito. E' il risultato complessivo dell'iniziativa #mangiacomeparli, voluta da Matteo Salvini per difendere il made in Italy.

"In due giorni, in 85 piazze dell'Emilia, i militanti Lega, a cui va un caloroso ringraziamento, hanno raccolto 3.000 firme a sostegno della nostra petizione", annuncia il senatore Andrea Ostellari, commissario della Lega in Emilia. "E' sorprendente - racconta Ostellari - anche il dato relativo ai nuovi tesserati: in 48 ore, 400 emiliani hanno sottoscritto la tessera di socio sostenitore, con dati particolarmente eclatanti per le province di Ferrara e Bologna".

Nel capoluogo di Regione, dove si vota dopo l'estate per le comunali, "a campagna appena iniziata ci sono già 220 iscritti. La Lega al Governo convince - afferma ancora il commissario - riaperture, difesa delle nostre aziende e massima attenzione alle categorie che più hanno subito gli effetti delle chiusure. Gli emiliani chiedono risposte e noi siamo con loro".

Esulta anche il deputato Jacopo Morrone, segretario della Lega Romagna. "Più di 2.000 firme a favore del 'Made in Italy' e 500 nuove tessero-sostenitore nei 74 gazebo organizzati dalle varie sezioni della Lega tra sabato 29 e domenica 30 maggio in Romagna. Siamo molto soddisfatti del risultato - afferma Morrone - anche perché questo è stato il primo week-end con un clima estivo e con la 'voglia' di vacanze, per cui molta gente ha raggiunto le località turistiche per un primo assaggio di 'libertà riguadagnata'".

Ai gazebo, sottolinea ancora il deputato romagnolo, "si sono avvicinate moltissime persone interessate alla raccolta firma sulla difesa del Made in Italy. Insetti, vino senza alcol e carne sintetica sarebbero la fine della nostra agricoltura di qualità e della nostra sicurezza alimentare. Dobbiamo difendere il Made in Italy come produzione di fronte a certi comportamenti inspiegabili e di vera ipocrisia della Ue". (Dire)

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