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Fondi alle scuole d'infanzia paritarie: finanziamenti confermati, maggioranza spaccata

Lunga e turbolento il dibattito di ieri a Palazzo d'Accursio sui fondi comunali alle scuole d'infanzia. Il voto del consiglio comunale ribalta l'esito del referendum: si scioglie il comitato promotore

Il consiglio comunale con un ordine del giorno votato dal Pd, insieme a Pdl e Lega e contro all'alleato Sel, ha deciso di non modificare il sistema di finanziamento che era stato messo in discussione da un referendum consultivo.

Votò il 28% degli aventi diritto e poco meno del 60% chiese al comune di abolire questo sistema. Respinto ordine del giorno opposto, presentato da Sel, M5s e dall'ex cinque stelle Federica Salsi che chiedeva, sia pure gradualmente, di eliminare questo finanziamento.

CONSIGLIO COMUNALE. Un consiglio comunale lungo e turbolento quello di ieri, scandito dai richiami della presidente per l'intemperanza del pubblico, e infine interrotto per quasi un'ora per alcuni striscioni di protesta contro i fondi alle paritarie e l'aumento del biglietto del bus. Infine, l'arrivo del sindaco Merola che, in un lungo intervento, ha ribadito la posizione del comune, in coerenza con il suo programma elettorale: "Anche in questo momento di difficoltà - ha detto - avremo per le scuole materne pubbliche 4,5 milioni di spesa corrente in più, cinque milioni di investimenti e 600mila euro resi disponibili dal fatto che lo Stato metterà a disposizione di Bologna 21 insegnanti in più. Questo credo sia il modo migliore per tenere conto del risultato del referendum. Credo che si possa rinunciare a qualche principio per poter raggiungere l'obiettivo dell'azzeramento delle liste d'attesa''.

PROTESTE E REAZIONI. Il comitato articolo 33, che ha chiesto e sostenuto la consultazione, ha scritto il suo "ultimo comunicato" annunciando lo scioglimento e invitandoprovocatoriamente il consiglio comunale a togliere dallo statuto l'istituto del referendum consultivo: "Non si ferma la lotta per la scuola pubblica bolognese e italiana" si legge nella nota "tanto meno si cancellerà dalla memoria dei bolognesi la considerazione per il loro pronunciamento di cui il ceto politico avrà dato prova. Potete stare certi che, comunque vada, noi non perderemo occasione di ricordarglielo. Bologna non dimentica".

Ma di fatti è la maggioranza a scricchiolare: 'La scelta del Pd di votare in asse con il Pdl - ha detto in aula la capogruppo di Sel Cathy La Torre - è uno schiaffo che i nostri cittadini non dimenticheranno'', mentre sul profilo Facebook scrive "E fu così che il Consiglio Comunale si giró dall'altra parte!" Proprio la capogruppo nel consiglio di ieri ha battibeccato con la collega Pdl Valentina Castaldini che invece esulta: "Questa e' la votazione! Approvato con 27 voti favorevoli l'odg che conferma le convenzioni con le scuole paritarie a Bologna. Una splendida notizia per noi e per il paese".

Un lungo intervento quello di Massimo Bugani. 5 Stelle, e anche per lui uno "scambio" di veduto con il sindaco : "Il Sindaco ha detto in consiglio comunale che non ci si può far dettare la linea politica da facebook e da twitter. E' questo il rispetto per l'esito di un referendum cittadino".

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