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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Fusione Valsamoggia: la maggioranza va avanti, ma Sel si astiene

Si discute oggi in Regione il progetto di legge sulla nascita del comunico della Valsamoggia. Respinta la sospensiva del Pdl, astensione di Sel. Bignami, Pdl: "Sopruso della volontà democratica"

Il relatore di maggioranza, Antonio Mumolo (Pd), introducendo oggi in Assemblea legislativa il progetto di legge della Giunta dell'Emilia-Romagna sulla fusione dei Comuni della Valsamoggia (Bazzano, Castello di Serravalle, Crespellano, Monteveglio e Savigno) comunica la decisione di procedere. Il vice capogruppo del Pdl, Galeazzo Bignami, relatore di minoranza, ha proposto di sospendere sostenendo il 'no' alla fusione, ma la sospensiva è stata bocciata con i voti della maggioranza, con l’astensione del Capogruppo Sel Gian Guido Naldi.

BANDIERE. Una bandiera di Sel è apparsa anche fra gli striscioni all'ingresso dell'Assemblea che invitavano a rispettare il voto popolare. Hanno sostenuto la sospensiva Pdl, Lega, Udc e M5S. Il progetto di legge torna in Aula dopo la seduta del 18 settembre 2012 con cui l'Assemblea decise indire il referendum consultivo prima di deliberare: il voto del 25 novembre espresse complessivamente 5.726 sì alla fusione e 5.401 no. Maggioritari i 'no' in due Comuni, nel popoloso Bazzano e a Savigno.

INCENTIVI. 18 milioni di fondi statali e regionali, con lo svincolo per due anni dal Patto di stabilità, oltre a risparmi di minori costi della politica (83 'poltrone' in meno tra Giunte e Consigli stimati in 260.000 euro l'anno). "Abbiamo deciso di andare avanti, Giunta e maggioranza, con l'impegno - ha precisato Mumolo - di tenere conto delle perplessità espresse dal comitato del 'no' nel percorso di costituzione del nuovo Comune". Un nuovo comune da 30.000 abitanti su 180.000 chilometri quadrati, con la nuova amministrazione in funzione dall'1 gennaio 2014, in tempo per scegliere i propri amministratori con le elezioni nello stesso anno. Per Galeazzo Bignami, Pdl, "uno studio di fattibilità lacunoso" sulle 'conomie di scala della fusione, ha sostenuto, denunciando "modalità singolari" e un vero e proprio "sopruso della volontà democratica. Se passa la fusione, costringeremo questi comuni a unirsi perché due comuni hanno detto 'no' al referendum, senza contare che un sesto comune, Monte San Pietro, si era chiamato fuori immediatamente all'inizio del percorso". Il rinvio della deliberazione definitiva in Assemblea regionale, ha ricordato, era stato già chiesto dal sindaco di Bazzano e la richiesta era stata "rigettata, ma è facoltà dell'Assemblea legislativa decidere autonomamente una sospensiva".

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