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No alla vendita di gadget fascisti, Fiano: "Troppi i segni di sottovalutazione di gesti di intolleranza"

La Regione Emilia-Romagna li mette al bando: centrodestra si oppone e si astengono anche i 5 Stelle. Appoggio dal capogruppo dem a Montecitorio: "Introdurre il reato di propaganda fascista e nazifascista"

L'Emilia-Romagna mette al bando i gadget fascisti in commercio. L'Assemblea legislativa regionale ha approvato  a maggioranza una risoluzione presentata da Pd, Sel e Altra Emilia-Romagna, con cui si chiede di estendere il reato di apologia anche alla diffusione e vendita di oggetti con immagini del regime.

Ma il centrodestra compatto ha votato no: Lega nord, Forza Italia e Fratelli d'Italia si sono opposti all'iniziativa. E persino i 5 stelle si sono astenuti. Il cammino per approvare la risoluzione era già iniziato in salita per il centrosinistra, quando due settimane fa il testo fu presentato in aula ma, a causa dell'acceso dibattito infiammato dal centrodestra, la trattazione fu sospesa e il documento non votato. E così,  Pd e Sel hanno chiesto di continuare la seduta a oltranza, anche oltre il termine di chiusura delle 19, pur di poterlo approvare. La risoluzione alla fine è passata, ma il centrodestra non è arretrato di un passo. E l'esponente Fdi Tommaso Foti, che nella seduta precedente aveva portato in aula il poster di un'adunata fascista a Reggio Emilia, questa volta mette sul suo banco in Assemblea legislativa un libro ("Teste dure"), che in copertina ha il profilo del Duce.

"Domenica sono andato in un mercatino in provincia di Milano- racconta in aula- e ho trovato questo libro che senza copertina è un volume normalissimo, ma con la copertina da domani sarà apologia". E aggiunge: "Questa risoluzione è pericolosa, perchè rischia di ispirare ordinanze di divieto da parte di qualche sindaco che possono compromettere il commercio nei mercatini e l'antiquariato".

Secondo Emanuele Fiano, capogruppo del Partito democratico nella commissione Affari costituzionali di Montecitorio, "è giusto vietare la vendita di gadget che inneggiano ai valori nazi-fascisti come propone un'iniziativa della Regione Emilia-Romagna". Fiano spiega di aver presentato una proposta di legge insieme a Walter Verini, capogruppo del Pd in commissione Giustizia, che introduce il reato di propaganda fascista e nazifascista, sanzionando comportamenti individuali che inneggiano al nazifascismo. Purtroppo la cronaca fornisce ogni giorno pessimi esempi che devono trovare un limite nel codice penale".

"Troppi sono i segni di sottovalutazione di gesti di intolleranza, violenza, o di negazionismo che rendono necessari provvedimenti di valore storico, politico-morale, di prevenzione ma anche di deterrenza penale. La legge Scelba e altre normative intervengono già contro le associazioni o i gruppi di persone che si organizzano per ricostituire il partito fascista o che perseguano finalità antidemocratiche. Tuttavia, davanti a comportamenti come il saluto romano (peraltro perseguito dalla legge secondo quanto hanno stabilito varie sentenze di Cassazione), gli inni fascisti gridati negli stadi, il folklore nero dei gadget o altri oggetti che rievocano l'ideologia fascista, è ora di aprire gli occhi. La nostra proposta- conclude Fiano- consiste in un solo articolo, in base al quale chiunque propaganda le immagini o i contenuti propri del partito fascista o del partito nazionalsocialista tedesco, anche attraverso la produzione, distribuzione, diffusione o vendita di beni raffiguranti persone immagini o simboli a essi chiaramente riferiti, è punito con la reclusione da sei mesi a due anni". (agenzia Dire)

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