Dopo lo striscione delle polemiche ('Le perversioni vanno curate"), appeso davanti allo storico circolo gay bolognese del 'Cassero', Forza Nuova conferma la disponibilità a un confronto pubblico sul tema, ma ribadisce le proprie posizioni: "I diritti dei gay contrastano con quelli della famiglia. Proponendo modelli alternativi, ci sarà un calo demografico forte e anche un valoriale", ha spiegato a Bologna il leader nazionale del movimento Roberto Fiore, in una conferenza stampa in un hotel del centro 'blindata' dalle forze dell'ordine che temevano possibili contestazioni.

ROBERTO FIORE A BOLOGNA. "Siamo disponibili a un incontro, per amore della sana polemica e della sana dialettica", ha sottolineato Fiore, tornando sulle polemiche scaturite dall'azione delle scorse settimane: "Siamo stati additati come omofobi, ma in realtà cerchiamo di puntare il dito contro situazioni che passano sotto silenzio o che vengono prese ad esempio come modelli di vita". E ha aggiunto: "Non possiamo tollerare questa spinta fortissima a parlare di alcuni argomenti. Nei media, come la 'Zanzara' su Radio24, c'é un'agenda nascosta per arrivare a un cambio legislativo per la demolizione della prima cellula della società, che è la famiglia".

IL COMMENTO DI FIORE SUL PDL. Il Pdl è imploso. E' morto un progetto che non poteva vincere e del quale non sopravviverà nulla". E' l'analisi di Roberto Fiore, leader di Forza Nuova, che ha parlato anche dello scenario politico nazionale: "Siamo noi l'unico progetto alternativo a Monti - ha scandito - e il Pdl o diventa una stampella di Monti o diventa come noi, cosa che dubito". Fiore ha confermato che il movimento di estrema destra si presenterà alle prossime politiche "con il nostro simbolo e il nostro candidato premier, in tutta Italia". Non ci saranno alleanze in vista: "Stiamo crescendo. Nella prossima settimana devo aprire cinque circoli e alle ultime regionali in Sicilia, abbiamo preso il 5% nella provincia di Messina". I toni restano quelli di sempre: "Il nostro primo volantino anti-Monti recitava 'Arrestatelo'. Lo chiediamo ancora, arrestate un presidente del Consiglio che manda 3 miliardi di euro a 'Morgan&Stanley' perché i propri derivati erano in pericolo".