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Favia non passa al gruppo misto. Defranceschi: "Non condivido"

L'ex grillino: " Lasciare il gruppo M5S significherebbe privarlo di risorse e rompere il gruppo e lo staff che da oltre due anni lavora armonicamente e con ottimi risultati"

Giovanni Favia ha deciso di non passare al gruppo misto, ma di restare all'interno del gruppo M5S come indipendente. "E' una scelta che non condivido assolutamente, ma che rientra tra le possibilità che gli strumenti legislativi gli consentono". Lo precisa su facebook il consigliere regionale Andrea Defranceschi, rimasto unico rappresentante M5S nell'Assemblea legislativa dell'Emilia- Romagna dopo l'espulsione di Favia da parte di Beppe Grillo.

PORTARE IN FONDO BATTAGLIE COMINCIATE INSIEME. Favia, impegnato con Rivoluzione civile di Ingroia anche dopo le elezioni che lo hanno lasciato fuori dal Parlamento, è stato colto di sorpresa dall'annuncio di Defranceschi, con il quale in questi giorni ha continuato battaglie cominciate insieme nei mesi scorsi, come quella sulla Sla, e ha annunciato una nota di replica. "Dopo numerosi incontri con la direzione generale dell'Assemblea Legislativa - spiega intanto Defranceschi - é risultato infatti evidente che non ho alcuna possibilità di oppormi o modificare la situazione".

L'UFFICIO STAMPA LAVORA SOLO CON DEFRANCESCHI. In qualità di capogruppo - sottolinea Defranceschi - permane a mio carico la gestione e la responsabilità, amministrativa e penale", con il personale tecnico che "continuerà a fornire il suo supporto ad entrambi i consiglieri. Il personale con incarichi fiduciari, nello specifico l'ufficio stampa, lavorerà esclusivamente con me".

Defranceschi precisa inoltre che "tutti gli atti politici prodotti (interrogazioni, risoluzioni, progetti di legge) su carta intestata del Movimento 5 Stelle, riporteranno unicamente la mia firma", in qualità di "unico portavoce del Gruppo Assembleare del Movimento 5 Stelle della Regione Emilia Romagna", fatta salva "la possibilità per qualunque altro consigliere dell'Assemblea legislativa di aggiungere successivamente la propria firma, se li riterrà condivisibili". "Per quanto mi concerne - aggiunge - nulla cambia nelle modalità di gestione dell'avanzo che nasce dalla differenza con lo stipendio da me realmente percepito (l'extra-stipendi, come lo chiamiamo di solito), così come deciso dalle Assemblee regionali. La completa rendicontazione di questi fondi, assieme alle buste paga, è come sempre disponibile, attualmente alla chiusura di bilancio 2012, nell'apposita sezione Trasparenza del nostro sito".

GIOVANNI FAVIA: "NESSUNO SCONTRO FRA ME E DEFRANCESCHI. Ho incassato molti colpi bassi in questi mesi", il successo elettorale del M5S ha 'trasformato' molte persone, ma "fortunatamente non tutte. Andrea è una di queste" e "tra di noi negli ultimi giorni non vi è stato nessuno scontro". Così Giovanni Favia replica su Fb al capogruppo a 5 Stelle, Andrea Defranceschi, che ha annunciato l'intenzione di Favia, espulso da Beppe Grillo e ora con Ingroia, di restare come indipendente nel gruppo M5S dell'Assemblea dell'Emilia-Romagna. "Sono l'unico dei consiglieri espulsi che ha deciso di lasciare il suo mandato prima della sua fine naturale", sottolinea Favia confermando la decisione di dimettersi appena "terminate alcune battaglie" iniziate da tempo. Nel frattempo, "ho continuato a tagliarmi lo stipendio, ho rinunciato al vitalizio (dopo l'espulsione) ed ho affrontato anche il tema della composizione tecnica del gruppo con Andrea".

NON MOLLO PER NON PRIVARE IL M5S DI RISORSE. Così, 'per chiarezza' precisa che lasciare il gruppo M5S "significherebbe privarlo di risorse (in seguito alla riduzione della composizione numerica), rompere il gruppo e lo staff che da oltre due anni lavora armonicamente e con ottimi risultati" e "nessuno ci guadagnerebbe: non io, non Andrea, non i cittadini. Ma l'accanimento è già partito e gli insulti anche". "Per questo mi ha ferito leggere il messaggio di Andrea, privo di spiegazioni, dal quale menti suggestionabili deducono che io rimanga nel gruppo solo per tenermi una poltrona. E via col linciaggio dei fanatici". "Domani parlerò con Andrea - conclude - sono certo che non era nelle sue intenzioni scatenare questi attacchi".

TANTI HANNO VOLTATO LE SPALLE A FAVIA. L'amara nota di Favia parla di questi "mesi difficili. Tante le delusioni, le persone che per convenienza hanno voltato le spalle, non tanto a me, ma a quello che dichiaravano fino al giorno prima". Non Defranceschi però: "nonostante alcune sue uscite che hanno prodotto, involontariamente, titoli di giornale umilianti - scrive - per il sottoscritto (tanto uno in più uno in meno non cambiava la situazione) Andrea mi è sempre rimasto umanamente vicino".

QUELLO CHE E' ACCADUTO DOPO L'ESPULSIONE. "Dopo l'assurda espulsione che ho ricevuto - prosegue - un esercito di pavidi mi ha girato le spalle, gli stessi che fino a pochi giorni prima si spellavano le mani alle semestrali confermandomi fiducia. Il nuovo che avanza, che si piega ai diktat della dirigenza monocratica. Alcuni me le hanno girate in pubblico ma non in privato. Li ho compresi e non ho fatto pesare la cosa". Lasciare lo scranno regionale "é una mia libera scelta - osserva - nessuno me lo imponeva. Potevo restare come hanno fatto gli altri. Ho sempre detto che lo avrei fatto terminate alcune battaglie che avevo iniziato da tempo" e "non ho mai cambiato versione in questi mesi". Mesi in cui ha confermato tutte le scelte 'grilline' fatte anni fa, senza alcuna intenzione, in Regione, di "rompere il gruppo e lo staff che da oltre due anni lavora armonicamente e con ottimi risultati".

"Gruppo misto o gruppo attuale - spiega ai suoi detrattori - per quanto concerne la poltrona, non cambia nulla", e il gruppo M5S lui ha contribuito a crearlo, "da oltre due anni ed in maniera determinante": "se quel gruppo deve avere una paternità - scrive - non è certo quella del 'partito' ma dei due consiglieri che lo hanno messo in piedi, come dinamiche lavorative, come gruppo e come contenuti. Quei due consiglieri che aldilà delle espulsioni del capo continuano ad essere un picchetto di resistenza in consiglio regionale, un terminale per i cittadini".

TAVOLAZZI CHIEDE A GRILL DELLA SOCIETA' IN COSTARICA. Beppe Grillo dica se ha qualcosa a che fare con le società in Costarica, di proprietà del suo autista e di sua cognata". L'esortazione è di Valentino Tavolazzi, il primo espulso via blog da Beppe Grillo. Tavolazzi l'ha postata su facebook. "Se si dichiarerà estraneo, gli si deve credere - aggiunge -. In caso contrario dica per quale scopo sono state costituite".

DOMANI LA PRIMA USCITA DELLE NEOELETTE BOLOGNESI. E' in programma lunedì sera la prima uscita pubblica da neoelette per le due senatrici bolognesi a Cinque Stelle Elisa Bulgarelli e Adele Gambaro. Sono già più di 100 le persone che, sul meetup bolognese, hanno confermato la propria partecipazione all'incontro, fissato per le 21 al circolo Mazzini, quartiere generale dei 'grillini' in città. Sarà, si legge, "un'occasione per conoscerle e per chiarire dubbi e perplessità". Tra molti degli iscritti è gia iniziato sulla pagina web dell'iniziativa, il dibattito sulle mosse future del M5S a Roma. Alcuni, infatti, hanno chiesto che l'eventuale appoggio a un nuovo governo Pd venga messo ai voti, altri, invece, suggeriscono di andare in pressing sui democratici per chiedere l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. Intanto la Bulgarelli ha chiesto (e ottenuto) di togliere dal proprio nome la parole 'Senatrice'.

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