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"Mai spot con famiglia gay", è bufera su Guido Barilla: la rete si scatena

Famiglia da Mulino Bianco per il patron della nota multinazionale che invita i gay in disaccordo a "mangiare la pasta di un'altra marca". Franco Grillini: "I carboidrati causano fastidiosi aumenti di peso, occasione per cura dimagrante"

E' bufera su Guido Barilla, presidente della nota azienda, e per le sue dichiarazioni in un programma radiofonico a favore della "famiglia tradizionale", proprio quella rappresentata nei suoi spot e che è ormai diventata un esemplare: "Famiglia da Mulino Bianco", brand della stessa casa.

La rete si è scatenata, reinventando addirittura la frase tormentone e trasformandola in: "Dove c'è Balilla, c'è casa". Il patron ha dichiarato che non inserirebbe mai in una pubblicità "una famiglia gay perché noi siamo per la famiglia tradizionale. Se i gay non sono d’accordo, possono sempre mangiare la pasta di un’altra marca".

E così la rete si rivolta, anche se Barilla oggi ha un po' corretto il tiro: su twitter, un attivissimo #boicottabarilla e non lascia di certo cadere l'argomento Franco Grillini, consigliere regionale e presidente Gaynet Italia: "Tra i tanti tipi di omofobia ci mancava quella alimentare. Ci ha pensato Guido Barilla a colmare il vuoto, invitando addirittura a boicottare il marchio, se al gentile pubblico non piace la sua politica familista, basata sugli spot zuccherosi che rappresentano una famigliola sempre felice e senza macchia, rigorosamente etero".

LA FAMIGLIA E' UN PO' CAMBIATA. "Vorremmo far presente all'esimio imprenditore che la famiglia anche in Italia è un po' cambiata negli ultimi anni - continua Grillini -. Se sommiamo le coppie omosessuali, i divorziati, i separati, i single, vedovi e vedove, le famiglie ricostruite, la maggioranza degli italiani non vive più in una famiglia tradizionale. Barilla invita chi non si riconosce nei suoi zuccherosi spot a non comprare i suoi spaghetti? Vuol dire che il 60% degli italiani potrebbe non comprare più la sua pasta. E francamente un imprenditore che invita a non comprare il suo prodotto se non si condivide il suo stile di vita dovevamo ancora vederlo, evidentemente siamo di fronte ad un'altra specialitè italiana".

Grillini ricorda che Barilla "è una multinazionale e che in molti paesi come gli Usa le campagne per il 'boicot' hanno avuto un enorme successo e consiglieremmo al signor Guido una rapida marcia indietro se non vuole guai seri all'estero. In ogni caso facciamo appello agli altri produttori di pasta a prendere le distanze dalle infelici dichiarazioni del signor Barilla". Lo storico esponente del movimento gay in Italia conclude poi con "una facile battuta: visto che i carboidrati sono responsabili di fastidiosi aumenti di peso ora abbiamo l'occasione di una buona cura dimagrante".

ARCIGAY. "Siamo tutti della stessa pasta.. Se per il signor Barilla - commenta il presidente Arcigay Flavio Romani - le famiglie formate da gay e lesbiche non fanno parte della sua tavola, siamo noi a voltargli le spalle e a scegliere altri prodotti, culturalmente più sani e sicuramente più degni di stare sulle tavole degli italiani''.

''Oltre a sfruttare la rete e i social network - spiega Romani - stiamo organizzando azioni di volantinaggio davanti ai supermercati per informare i consumatori. Il pensiero di Barilla introduce la discriminazione perfino a tavola, e sembra voler negare quel desco ideale alle nostre famiglie, 'sgradite' come negli anni furono quelle di neri ed ebrei. E proprio sostituendo nelle frasi di Barilla la parola 'omosessuale' con 'ebreo' o 'nero' riusciamo a cogliere la gravità di quel messaggio e a riconoscerne il retaggio culturale. Da quella storia - aggiunge Romani - ci siamo già affrancati. Barilla è il rigurgito di un'Italia che non c'è più: glielo dimostreremo''.

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