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Imola, al via documento sulla sicurezza, Manca: 'Non più pochi sbandati, ma organizzazioni'

Rete di videosorveglianza, risorse, immigrazione e la possibilità di percorsi rieducativi ai servizi sociali dei colpevoli di furti e vandalismi, il sindaco: 'Anche io non mi sento italiano, quando i colpevoli sono fuori dal carcere prima della polizia'

Il tema della sicurezza del circondario imolese è finito ieri in Consiglio Comunale con mozioni presentate da diversi gruppi politici: "Voi parlate di emergenza - ha detto il Sindaco Daniele Manca - abbiamo dato molto diversi da quelli portati, per ragioni politiche immagino".

Dalla sala del consiglio è uscito un documento, approvato dall'unanimità, che prevede allargamento della rete di videosorveglianza e la possibilità di rieducare i responsabili di furti e vandalismi.

I NUMERI A IMOLA. Il numero dei delitti è calato del 7,70%, mentre si assiste a un incremento dei furti del 7,64%. In pratica i furti commessi denunciati nel 2012 sono stati oltre 2.700, nel 2013 2.530. Ad oggi sono 2.324 (anno 2014): "Se questo trend si mantiene, finiremo l'anno come eravamo nel 2012", ha detto il Sindaco che ha inoltre precisato come il fenomeno dei furti richiede molto impegno da parte delle forze dell'ordine: "Non si tratta più di quattro sbandati, ma di vere e proprie organizzazioni che spesso agiscono scegliendo una parte della città da colpire, riguarda dunque Imola più di prima e meno di Bologna" ammette. La Giunta Manca ha chiesto al Prefetto un Patto sulla Sicurezza e la costituzione a Imola di un Sottocomitato per la Sicurezza Pubblica.

IMMIGRAZIONE. Nessuna sottovalutazione dunque, ma “anch’io non mi sento cittadino italiano, quando apprendo che i colpevoli escono dal carcere prima della polizia che li ha individuati che deve compiere tutte gli atti amministrativi necessari". Una stoccata arriva da Manca anche in merito alla "bandiera ideologica sull'immigrazione" che avrebbe portato a stracciare i patti con i vari paesi dove gli immigrati irregolari, responsabili di reati, avrebbero dovuto scontare il carcere: "Uno che delinque qui, deve tornare nel proprio paese".

"Non è stato votato un documento del PD" precisa Simone Carapia, consigliere Forza Italia, in una nota "ma, come da regolamento del consiglio comunale, non si poteva presentare un documento ex novo che riportasse le istanze dei vari gruppi, ma si doveva lavorare su un documento già esistente, e semplicemente ci sembrava sterile una polemica sul fatto di non utilizzare il documento della maggioranza". Mozioni importanti nel dispositivo finale ovvero nella parte "in cui si impegna la giunta e il sindaco a una serie di provvedimenti concreti che vanno dall’aumento delle telecamere alla centrale operativa unica h24 per quello che riguarda la videosorveglianza fino alla possibilità (proposta da Forza Italia) di attivare percorsi di rieducazione (servizi sociali). Quindi il risultato finale per la Città è questo. Voglio anche sottolineare che, se siamo arrivati al grande risultato di votare in modo unanime un documento, lo si deve comunque anche a chi in questi mesi ha continuato a tenere la barra dritta sul tema sicurezza. Infatti non sono passati neanche 6 mesi da quando il PD bocciava astenendosi il documento presentato da FI che chiedeva un nucleo antidegrado per il centro storico e il tavolo di coordinamento tra forze dell’ordine".

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