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“Indignati” della scuola pubblica, notte bianca e domani le proteste

Il Collettivo di studenti Utopia "si accampa" da oggi per protestare contro il sistema scuola. Già pronte le tende dei ragazzi, i dibattiti e le proteste di domani organizzate da USB Bologna

Bologna come Madrid, la scuola pubblica è ridotta male e il Comitato Utopia ha organizzato per questa sera la “Notte Bianca” degli studenti, che anticiperà una giornata di proteste organizzate da USB Bologna. Domani infatti sono diverse le manifestazioni indette da associazioni e gruppi: ritrovo alle 9 in via Galliera, di fronte alla scuola “De Amicis” per un presidio itinerante che toccherà nella mattinata alcune scuole simbolo della città e alle 19.30 i lavoratori della scuola parteciperanno alla “pentolata” che partirà da piazza Liber Paradisus.

LUOGO ANCORA SCONOSCIUTO. I ragazzi del Collettivo Utòpia, i cui attori sono studenti delle scuole superiori, hanno deciso di accamparsi questa sera in un luogo della città che non è stato ancora reso noto e che verrà pubblicato sul loro profilo di Facebook in giornata. Si parte nel pomeriggio con un programma di eventi aperti a tutti, alle 18 il convegno "Dal mondo della formazione verso la Globalrevolution" con testimonianze di ragazzi del Knowledge Liberation Front appena arrivati da Tunisi e Barcellona, a seguire uno spettacolo teatrale e alle 23 la proiezione di "NextStop Lampedusa" di Nicola Angrisano.

LE RAGIONI DELLA PROTESTA. Precarietà della scuola, tagli, caro libri, la mancanza di apertura delle scuole agli studenti sono alcune delle ragioni della protesta, ma molto sentita è anche la crisi e la paura per il futuro che i ragazzi vedono sempre più incerto. "Solo con la riconquista degli spazi a noi negati e condividendo percorsi e idee si potrà arrivare a una risposta alternativa alla crisi", spiega Matteo. “A quasi un mese dall'inizio dell'anno scolastico le classi - rileva una nota sindacale USB - sono ancora senza insegnanti, le sedi senza bidelli, tecnici e amministrativi. I tagli già effettuati dal 2008 si stanno abbattendo sulla Scuola. Per primi hanno colpito i più deboli, come gli studenti che necessitano del sostegno, gli insegnanti inidonei, i precari; ora con il blocco dei contratti e delle pensioni e l' introduzione dei contratti atipici, viene accelerato il processo verso la privatizzazione. Tutto questo mentre il Ministro Gelmini, forse persa in un qualche tunnel sotterraneo, afferma che le manovre hanno toccato la Scuola 'minimamente»

GLI INDIGNADOS DI MADRID.Scuola pubblica. Scomparsa a Madrid il 4 luglio del 2011: professori, alunni e genitori non ti dimenticheranno” questa l’epigrafe comparsa a Madrid sugli striscioni dei manifestanti durante l’atto di protesta del 2 ottobre scorso a cui sono seguiti e seguiranno altri scioperi. Il “flash mob” spagnolo, a cui si ispirano anche i comitati italiani, è stato indetto contro i tagli di 3.200 supplenti precari annunciati dalla presidente della Comunità autonoma di Madrid, Esperanza Aguirre. Professori, studenti e genitori si sono così dati appuntamento a calle de Preciados, hanno sfilato dietro una bara di cartone  prima di entrare nella Plaza Mayor, dove hanno indossato delle magliette verdi, e hanno simulato un infarto e poi la morte della scuola pubblica.

IL RAPPRESENTANTE DEL COLLETTIVO. Matteo Lupoli, ultimo anno al Liceo Scientifico Copernico e rappresentante del collettivo ha rilasciato alcune dichiarazioni al quotidiano La Repubblica e dice che “non ci sta ad essere etichettato come i coetanei spagnoli scesi in piazza” e dice: “Non rinnego questa definizione, però penso che non basti l'indignazione, ci vogliono anche delle proposte per la costruzione di un'alternativa".

USB BOLOGNA IN STRADA CON LA PENTOLATA.  Domani, venerdì 7 ottobre anche USB Bologna scenderà in Piazza: i lavoratori si ritroveranno alle 9 in via Galliera, di fronte alla scuola “De Amicis” per un presidio itinerante che toccherà nella mattinata alcune scuole simbolo della città. Verrà denunciata alla cittadinanza la grave situazione della scuola bolognese che, dopo i pesantissimi tagli al personale docente e ATA, non è più in grado di dare ai nostri ragazzi qualità e sicurezza. Verrà ricordato che in questa città centinaia di lavoratori, dopo anni di servizio, sono stati gettati via e vivono una grave emergenza locale.

LA PROTESTA SUL TETTO.  I lavoratori rimasti senza lavoro sono gli stessi che il primo giorno di scuola rappresentarono la loro protesta sul tetto di una scuola e ai quali neanche la Regione ha voluto tentare di dare una qualche risposta, infischiandosene e limitandosi a vuote parole di solidarietà e di “condanna” propagandistica per il Governo. Domani saranno ancora in piazza, con l’USB e con la parte migliore scuola: quella che non accetterà mai di dover rinunciare ad un’istruzione pubblica di qualità per pagare i profitti a banche e speculatori. In serata, anche i lavoratori della scuola parteciperanno alla “pentolata” che partirà da piazza Liber Paradisus alle 19.30.



 

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