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Inquinamento, Colombo: “8 mila decessi l’anno. Responsabilità al traffico

Stefano Aldrovandi chiede a Colombo spiegazioni sui dati forniti: "E' vero che il traffico incide più che il riscaldamento?". L'Assessore: "Bisogna agire subito!"

“I dati  ufficiali  forniti dalla Provincia di Bologna e dal Comune di Bologna,  messi  a  disposizione  dai  rispettivi settori ambiente in collaborazione con l'Arpa, in  particolare  il documento preliminare al piano  di  gestione  della qualità dell'aria, dimostrano che nel territorio del  Comune  di  Bologna  le emissioni di pm10 di polveri sottili sono così identificate: da traffico 86% e da fonti civili 14%. Percentuali simili si riscontrano per un altro inquinante molto pericoloso cioè il NOx; si parla di  una  percentuale di 88% di emissioni provenienti dal traffico e del 12% da  fonti  civili.

FONTI DI INQUINAMENTO CIVILI. Per quanto riguarda le fonti di inquinamento civili e in particolare  dovute  agli  impianti di riscaldamento, i dati più aggiornati superano anche le dichiarazioni di qualche settimana fa, documentando una percentuale di metanizzazione degli impianti di riscaldamento nel Comune di Bologna pari al 98,6%. Poiché, come stabilito dai dati di Lega ambiente a dell'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), il traffico è  fonte prevalente dell'inquinamento e principale causa di effetti sanitari particolarmente critici, gli assessori comunali  alla  Mobilità,  all'Ambiente e alla Salute ritengono che il tema non  possa essere sottovalutato. Sono necessari interventi immediati come i blocchi  del  traffico  del  giovedì  per  i  veicoli  più  inquinanti e il cambiamento  strutturale  del  sistema  e  delle  abitudini di mobilità dei cittadini”.
Questo il quadro descritto da Andrea Colombo, assessore comunale con  delega alla Mobilità, che ha risposto a un’interpellanza fatta dal consigliere Stefano Aldrovandi (Bologna 2016): “Colombo,  ha dichiarato a un'emittente radiofonica locale che il contributo degli impianti termici alle emissioni inquinanti è  assolutamente inferiore rispetto al traffico che, a Bologna, rimane  la  causa principale dell'inquinamento”. Aldrovandi chiede dunque al Sindaco a quali dati si faccia riferimento.

TUTTE LE PRECISAZIONI. La risposta di Colombo entra nel dettaglio: "Questa domanda ci da l'opportunità una volta per tutte di mettere un punto fermo sul rapporto tra l'inquinamento atmosferico e le diverse fonti che lo provocano in particolare il  rapporto tra la fonte da traffico e la fonte da  riscaldamento. Innanzitutto va premesso che, al di là delle stime quantitative di  produzione  dell'inquinamento, c'è una caratteristica che differenzia  le  due  fonti,  fondamentale negli effetti che l'inquinamento provoca:  le  emissioni dal traffico avvengono ad una quota di circa 50 cm dal  suolo e quindi sono emissioni a bassa quota che sopratutto nei periodi invernali  tendono  a  far  ristagnare  l'inquinante  vicino  alla fonte di emissione.  Viceversa  le  emissioni da impianti da riscaldamento avvengono tra i  2 mt e la  quota  del  tetto degli edifici, in ciò favorendo una maggiore  dispersione e volatilità degli agenti inquinanti. In ogni caso, per   quanto   riguarda   i  dati  più  strettamente  quantitativi,  faccio riferimento  ai  dati  ufficiali  forniti  dalla Provincia di Bologna e dal Comune di Bologna, messi a disposizione dai rispettivi settori ambiente in collaborazione  con l'Arpa e in particolare faccio riferimento al documento preliminare  al  piano  di  gestione  della  qualità  dell'aria,  in cui le emissioni  di  pm10  di polveri sottili sono così identificate: da traffico 86%  e  da  fonti  civili  14%,  questo  con  specifico riferimento al solo territorio  del Comune di Bologna. Percentuali simili si riscontrano per u altro  inquinante  molto  pericoloso  cioè  gli  NOx,  qui  si parla di una percentuale di 88% di emissioni provenienti dal traffico e del 12% da fonti civili.  Ovviamente  questi  dati  percentuali  fanno  riferimento  a  dati assoluti   di   tonnellate   di   polveri  prodotte  all'anno  che  sono  a disposizione.  Per  quanto riguarda le fonti civili, vi rientrano anche gli impianti  di  riscaldamento sui quali credo che sia utile mettere la parola fine,  in  merito  sul  rapporto tra impianti metanizzati e impianti ancora funzionanti  a  gasolio. I dati più aggiornati che quindi superano anche le dichiarazioni,  che  ho  avuto  modo di rilasciare qualche settimana fa, ci parlano  di  una  percentuale  di  metanizzazione  degli  impianti  di riscaldamento nel Comune di Bologna pari al 98,6% , il restante neanche 1,5 è  suddiviso tra impianti a gpl e impianti a gasolio. Quindi gli impianti a gasolio  sono totalmente minoritari e inferiori allo 0.5%. del totale degli impianti  di  riscaldamento  del  territorio  comunale. 

GLI IMPIANTI COMUNALI NON METANIZZATI. Colombo ha precisato poi che “Gli unici impianti pubblici non ancora metanizzati sono le caldaie di Palazzo d'Accursio e la centrale del teleriscaldamento del piano di  edilizia popolare di Corticella e che entrambi sono oggetto di progetti di adeguamento in  senso ecologico, tramite  la  conversione  della alimentazione  a  gasolio  a  impianti  a  metano.  In particolare, per il palazzo  in cui ci troviamo, è già stato sostituito il carburante a gasolio normale con  il  gasolio  bianco  che  consente  di diminuire le emissioni inquinanti;  è già stato completato nel mese di novembre l'allaccio ai tubi del  gas  con  due punti derivazione da via Marconi fino a via IV Novembre, Venezian e  rimangono  in  sostanza,  per  concludere il progetto, da eseguire  i  lavori  per  il  cambio  dei  bruciatori e l'adeguamento anche edilizio delle centrali  interrate.  Per  quanto  riguarda la centrale di teleriscaldamento  di  Corticella  è in corso la metanizzazione  tramite il collegamento  con  il  nuovo  impianto  di  generazione  lì previsto. Colgo l'occasione  anche per sottolineare che non solo il rapporto della fonte di emissione vede il traffico come fonte assolutamente principale e prevalente dell'inquinamento,  ma  il  traffico è anche la principale causa di effetti sanitari  particolarmente  critici. 

LE RICERCHE DEL RAMAZZINI. “E' notizia di alcune settimane fa – puntualizza ancora Colombo sulla pericolosità delle polveri - che l'istituto oncologico Ramazzini, una vera eccellenza nel campo della ricerca sul cancro che  abbiamo l'onore di  ospitare  in  città,  ha dichiarato testualmente  che l'inquinamento dell'aria deriva maggiormente dal traffico che è la maggiore fonte di rischio per la nostra salute per quanto riguarda ilcancro. Ed è notizia  di  qualche  settimana fa che l'organizzazione mondiale  della  sanità, l'OMS, ha valutato la relazione tra l'impatto del Pm 10 e le 13 principali città italiane, tra cui ovviamente Bologna, calcolando che ogni anno almeno 8.000 persone muoiono prematuramente per gli  effetti  a  lungo  temine  delle  polveri  sottili, per malattie  in particolare  respiratorie  e  cardiocircolatorie,  per un numero di decessi superiore perfino alle vittime di incidenti stradali. Da ultimo e volendo concludere, in riferimento ai dati di recente rilevati da Lega Ambiente in centro storico e agli sforamenti di polveri sottili che si stanno ripetendo da  inizio anno,  riteniamo qui congiuntamente, gli assessori comunali alla Mobilità,  all'Ambiente  e  alla  Salute  che  il  tema  non  possa  essere sottovalutato. Il  problema  riguarda  certo l'intero bacino padano, ma in attesa  di una strategia di livello interregionale e nazionale le città non possono  rimanere ferme. Sono necessari interventi immediati per affrontare l'emergenza,  come  i  blocchi  del  traffico del giovedì per i veicoli più inquinanti,  che  non  a  caso  proprio  quest'anno,  vista  la  situazione particolarmente  critica, sono  partiti  in anticipo. Contemporaneamente è indispensabile modificare in modo strutturale il sistema e le abitudini di mobilità  dei  cittadini. Diminuire le macchine in circolazione e aumentare l'uso  dei  mezzi  pubblici e la mobilità ciclopedonale è oggi un obiettivo non  più  rinviabile per tutelare la qualità dell'aria e della salute delle persone.  In  questa direzione vanno alcuni progetti strategici della nuova giunta,  come  il  piano  della  pedonalità  e il potenziamento del sistema integrato  del  trasporto  pubblico  costituito  dal  servizio  ferroviario metropolitano e dalle filovie urbane"
 

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