Emergenza sfratti e caso Iris Tacchini, Malagoli: "Le regole sulla casa le deve cambiare il Governo"
Dopo il racconto fatto dalla mamma che rischia lo sfratto, la questione arriva in consiglio comunale. L'assessore: "Trovare soluzioni e non pubblicare sui giornali"
A pochi giorni dalla pubblicazione della storia di Iris Tacchini, la mamma che rischia lo sfratto e che ci ha contattato per fare un appello alle istituzioni e rendere pubblico un disagio legato al problema della casa è arrivata la risposta da parte dell'assessore alle Politiche abitative Riccardo Malagoli, interrogato sulla vicenda in sede di consiglio comunale da Paola Francesca Scarano (Lega nord) e Michele Facci (FI): "Una delle tante storie bolognesi, ma quali sono gli aggiornamenti sull'effettivo utilizzo di alloggi sfitti di proprietà di Enti pubblici e di eventuali altre misure atte a fronteggiare tali situazioni, sottolineando i tempi ed i modi di attuazione?".
Ecco come ha risposto l'assessore Malagoli: "La signora che ha rilasciato l'intervista non è assegnataria di un alloggio ERP, bensì è titolare di un contratto a canone concordato, derivante dalla graduatoria per l'assegnazione di alloggi a canone calmierato. Mi preme precisare che l'Amministrazione Comunale, in questo tipo di assegnazione, disciplina unicamente le modalità di accesso alla graduatoria. Il contratto, e quindi gli obblighi e le agevolazioni che ne derivano, è disciplinato dalla legge 431/1998 ("Disciplina delle locazioni e del rilascio degli immobili adibiti ad uso abitativo"), ovviamente non modificabile da un regolamento comunale o dalla volontà di questa giunta. Risulta che la Signora sia stata contattata da ACER per l'adozione di un piano di rientro rateizzato della morosità accumulata. Va ribadito che ACER assolve un ruolo istituzionale diverso rispetto a quello proprio dei Servizi Sociali e, quindi, una volta appurata l'impossibilità di accordarsi per un piano di recupero consensuale del credito, ha il dovere giuridico di agire in sede giudiziale".
LA MOROSITA' ERA GIA' TROPPO ELEVATA PER I CONTRIBUTI DEL QUARTIERE. Il Direttore dei Servizi per l'Abitare del Comune di Bologna - continua l'assessore alle Politiche Abitative - ha più volte ricevuto la signora, proponendole l'iscrizione alla graduatoria per l'assegnazione di alloggi ERP e, in alternativa, di rivolgersi ai Servizi Sociali per affrontare l'emergenza abitativa. La signora ha avuto diversi colloqui con i Servizi Sociali del San Vitale e del San Donato già a partire dal mese di maggio ma, già da quella data, la morosità era troppo elevata per i contributi economici di Quartiere e il quadro non era idoneo alla concessione di un micro credito d'emergenza. Per quanto riguarda la possibilità di utilizzare alloggi sfitti di proprietà di altri Enti, è stato avviato, su richiesta di questa Amministrazione, un tavolo dal Signor Prefetto che è attualmente in corso. Una cosa forse sfugge: da tempo questa amministrazione lavora sull'emergenza abitativa considerando che ci sono stati l'anno passato 1700 sfratti esecutivi e che quest'anno ce ne sono altrettanti, probabilmente anche in aumento. Penso che riempiremmo pagine e pagine di giornali se fosse questo il tema".
Per Malagoli il "tema è trovare delle soluzioni, non mettere i problemi sui giornali". "E allora le soluzioni sono che il Prefetto ha attivato questo tavolo, le risposte che abbiamo dagli altri enti attualmente non ci permettono di dire che finirà presto questa trattativa, non sono nella disponibilità del Comune di Bologna però qualcosa si sta muovendo, ad esempio c'è un ente pubblico che ha fatto un bando per persone sotto sfratto e ha messo a disposizione degli alloggi, però una cosa è chiara, se vogliamo cambiare le regole bisogna che le cambiamo con tutti i livelli delle amministrazioni a cominciare dal Governo per passare dalla Regione, dalla futura città metropolitana per finire al Comune che spesso e volentieri subisce la pressione dovuta alle disgrazie che questa crisi sta portando avanti ma che come strumenti ha degli strumenti molto spuntati sia economici che di prospettiva. Quello che potevamo fare lo stiamo facendo, protocollo antisfratti e quant'altro. La Regione la prossima settimana, probabilmente lunedì metterà a disposizione le risorse sicuramente insufficienti, ma sicuramente un cambio di passo, che il Governo ha messo a disposizione con il decreto 47 che sono arrivati e verranno suddivisi fra le varie Provincie/Città metropolitane e finalmente riusciremo a ragionare su come dare una mano a quelle persone che sono veramente in difficoltà perché dovremo scegliere gli ultimi fra gli ultimi, viste le risposte che ci verranno assegnate su come andare a dare una mano a queste persone".
"Ma è una mano che probabilmente non è risolutiva, non è risolutiva perché perdere il lavoro, perdere la casa oggi oppure perdere anche il compagno, vuol dire cambiare totalmente la vita, voi vedete che crescono le persone che fanno famiglia da sole e queste persone rischiano veramente di andare in povertà perché quando le famiglie si dividono non è solo in povertà la donna con il bambino ma spesso e volentieri è anche l'uomo e quindi vorrei che questo discorso fosse affrontato nella sua complessità non perché arriva sul giornale e vorrei anche che il Consiglio comunale provasse a sforzarsi di vedere come trovare delle risposte a questa crisi, perché non è sempre colpa di qualcun'altro, cercando di fare quello che possiamo. I miracoli non siamo in grado di farli, le regole non le possiamo cambiare dall'oggi al domani. Io e la mia collega Frascaroli le cambieremmo volentieri in questa situazione di grande disagio per intere famiglie. E' nato un bambino in uno stabile occupato l'altro giorno, era sul giornale anche questo, però non ho visto domande su questo. Mi dispiace, una nuova vita che viene alla luce, senza luce, è un paradosso, senza riscaldamento, meno male che siamo in estate. Allora il problema è un po' più complesso, vorrei che venisse affrontato non solo per chi ha la forza di andare sui giornali ma anche per i tanti silenti che stanno però soffrendo le stesse pene".