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Ius scholae in discussione alla Camera, Lepore: "Deve essere una battaglia di tutti"

Il sindaco ribadisce l'impegno di Bologna sulla cittadinanza ai minori che frequentano la scuola in Italia. A febbraio il consiglio comunale aveva approvato un odg a favore dello ius soli

Il 24 giugno arriverà alla Camera la riforma della cittadinanza, lo ius scholae. Per il sindaco Matteo Lepore è "una notizia bellissima" poiché il "Parlamento ha l’opportunità di approvare una legge storica e riconoscere ai tanti bambini e ragazzi che nascono in Italia da genitori stranieri, o che qui crescono e studiano, il diritto di essere italiani al pari dei loro compagni di banco". 

"Bologna è fortemente impegnata in questa battaglia di civiltà, con l’introduzione di questo principio nel nostro Statuto comunale e con il conferimento della cittadinanza onoraria a queste ragazze e ragazzi - continua il sindaco - Iniziative non solo simboliche, ma che aiutano a creare consapevolezza e ad estendere, passo dopo passo, la frontiera dei diritti e dei doveri. Come sindaco faccio appello a tutte le forze politiche in Parlamento per il voto favorevole. Deve essere una battagli di tutti". 

Lo stesso sindaco aveva illustrato la proposta di modifica allo statuto della città per introdurre lo "ius soli" (la cittadinanza italiana per i nati sul territorio - ndr) e quindi spingere Parlamento e Governo a riscrivere la legge. Un provvedimento simbolico, nella speranza che venisse modificata la norma. L'ordine del giorno era stato quindi approvato a maggioranza dopo una mini-maratona in consiglio comunale. 

Ius scholae, cos'è

La proposta di legge, del relatore Giuseppe Brescia (M5s), prevede che i minori, figli di cittadini stranieri nati in Italia e che abbiamo frequentato la scuola per almeno 5 anni, possano acquisire la cittadinanza italiana, su richiesta dei genitori.  Si applicherebbe anche al minore non nato in Italia purché abbia meno di 12 anni. 

Chi pro e chi contro

"Fallimentare la mia segreteria se durante il mio mandato non riusciremo a varare una legge sulla cittadinanza per i figli degli immigrati pienamente scolarizzati in Italia". Ha twittato il segretario PD Enrico Letta.

"Leggo che Letta ha detto che le sue priorità sono ius scholae e ddl Zan (inasprimento delle pene per i crimini e le discriminazioni contro omosessuali, transessuali, donne e disabili - ndr). Lo rispetto, ma per me la priorità è lavoro, lavoro, ancora lavoro". E' invece l’opinione di Matteo Salvini, segretario della Lega, che insieme a Fratelli d’Italia ha presentato centinaia di emendamenti alla proposta di legge sulla cittadinanza ai minori. 

Per il relatore della proposta di legge, Giuseppe Brescia, si tratta di "una notizia molto positiva per tanti giovani e per tutte le realtà della società civile che si stanno mobilitando a sostegno dello ius scholae".

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