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Lega: 'Ricognizione dei luoghi di culto o aggregazione dell'Islam sul territorio”

Così il Carroccio presenta una risoluzione in Regione. Chiesta la sospensione di "ogni tipo di finanziamento e patrocinio a favore delle organizzazioni islamiche. A tutela della pubblica incolumità"

Effettuare, di concerto con gli enti locali e gli Organi di polizia, una ricognizione di tutti i luoghi di culto o aggregazione riconducibili alla religione islamica presenti sul territorio regionale”. Lo chiede il gruppo della Lega Nord in Regione Emilia Romagna con una risoluzione indirizzata alla Presidente dell’Assemblea legislativa.
“Nel documento – spiega Fabio Raineri, vice presidente del Consiglio Regionale e segretario nazionale della Lega Nord Emilia – chiediamo di sospendere ogni tipo di finanziamento, contributo e patrocinio a favore delle organizzazioni islamiche. Necessario anche subordinare qualsiasi atto autorizzativo in materia urbanistica alla presenza, all’interno dei rispettivi statuti delle associazioni islamiche, della tutela dei principi fondamentali di libertà d’espressione e di pensiero. Ultimo, ma non in ordine di importanza – sottolinea ancora Rainieri - promuovere un attento monitoraggio dei finanziamenti privati che tali strutture ricevono”.

“Quanto al recente attentato di Parigi, che ha portato all’uccisione di 12 persone e al ferimento di altre decine – spiega il vice presidente dell’assemblea regionale -, ci associamo al cordoglio espresso dalle massime cariche istituzionali della Regione Emilia Romagna per il massacro brutale,violento e vile e per l’attacco diretto e spietato contro i luoghi, le persone e gli spazi dove si produce libertà d’espressione, pensiero libero, privo di qualsiasi condizionamento e pressione”.

Poi l’attacco: “Già da anni proliferano nella nostra Regione moschee e luoghi di culto islamici spesso mascherati da associazioni culturali o ricreative mentre numerose indagini delle unità anti-terrorismo hanno in più occasioni sgominato cellule jihadiste che operavano proprio all'interno di moschee, sale di preghiera, centri culturali islamici e altri centri di aggregazione”. ”Il susseguirsi di attacchi terroristici di matrice jihadista sul territorio europeo – conclude Rainieri – dimostra come le ripercussioni socio-culturali relative alla massiccia presenza di musulmani in Europa siano state pesantemente sottovalutate. A tutela della pubblica incolumità è necessaria l’adozione di cautele e restrizioni straordinarie e mirate”.

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