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Lega Nord: "Per risparmiare i nostri ospedali utilizzano prodotti cinesi"

Lo affermano i consiglieri della Lega Nord in Regione, non solo siringhe o garze, ma anche prodotti salvavita: "Nei bandi di gara non vengono tenuti in considerazione gli investimenti in innovazione e ricerca, ma si punta a strappare prezzi sempre più bassi"

"Le mani cinesi sugli ospedali emiliano-romagnoli", lo affermano i consiglieri della Lega Nord in Regione Mauro Manfredini, Manes Bernardini, Stefano Cavalli e Roberto Corradi "sale operatorie e depositi ospedalieri si stanno riempiendo di prodotti orientali", perchè "nei bandi di gara non vengono tenuti in considerazione gli investimenti in innovazione e ricerca, ma si punta solo a strappare prezzi sempre piu'' bassi".

Secondo il Carroccio questo comporta danni soprattutto al "biomedicale della zona di Mirandola, eccellenza italiana", peraltro già compromesso dal terremoto del maggio 2012.

Non arrivano solo siringhe o garze, segnalano, ma anche "prodotti salvavita" e ad alto valore aggiunto come "suturatrici meccaniche, protesi, ecografi, strumentazioni avanzate per laparoscopia (video-chirurgia)", spesso "copiati dalle tecnologie italiane (o di multinazionali presenti in regione) e rivenduti a prezzi di discount". In un sistema che "non premia la ricerca e non investe sui cervelli questo è possibile", protesta la Lega. Nell''interrogazione all''assessore Carlo Lusenti, i consiglieri leghisti chiedono conto del fenomeno, oltre che "numeri e cifre sulle forniture ospedaliere", e chiedono anche di "prevedere adeguate politiche di sostegno e di incentivazione alla ricerca" e, laddove possibile, di "farsi parte attiva presso le istituzioni centrali per scongiurare i rischi legati alla continua corsa al ribasso dei prezzi".

A chi investe "in brevetti e ''cervelli'' devono essere garantiti punteggi premiali. Solo così si potranno tutelare le aziende del territorio, che fanno ricerca e danno lavoro alla nostra gente" (Agenzia Dire).

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