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25 aprile, Lepore difende Anpi: "Non critiche, ma attacchi strumentali"

L'associazione partigiani bersaglio dei critici dopo le parole del presidente nazionale, considerate troppo fredde sull'invasione russa dell'Ucraina, ma il primo cittadino non ci sta e cita -tutto- l'articolo 11 della Costituzione

Una lettera alla presidente provinciale dell'Anpi, Anna Cocchi, per esprimere solidarietà agli attacchi ricevuti. La ha scritta e spedita il sindaco Matteo Lepore alla vigilia del 21 aprile, giorno in cui Bologna ricorda la liberazione dal nazifascismo, per prendere posizione rispetto alle polemiche di questi giorni che vedono al centro l'associazione partigiani, o meglio il suo presidente nazionale Gianfranco Pagliarulo, oggetto di numerose critiche dopo le sue diverse prese di posizione sulla recente guerra che ha visto la Russia invadere l'Ucraina. Lepore solidarizza quindi con l'associazione dei partigiani per gli attacchi subiti negli ultimi giorni a causa della posizione assunta sulla guerra in Ucraina.

"È un momento davvero drammatico per l'Europa, per l'Ucraina e per la coesistenza pacifica tra le nazioni", scrive il sindaco Pd. Proprio per questo "è opportuno fare memoria e ricordare i valori fondamentali della nostra Costituzione repubblicana. Una carta antifascista, che ripudia la guerra come atto di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali".

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È una posizione "scomoda e difficile -sottolinea poi Lepore- quella di chi deve custodire principi che devono rimanere saldi a prescindere dai dibattiti strumentali del giorno per giorno". A questo proposito, si rivolge ancora alla numero uno Anpi, "ti esprimo la mia piena solidarietà per i vergognosi e strumentali attacchi politici subiti dall'Anpi nelle ultime settimane. Attacchi si badi bene, non semplici critiche, mosse da voci che preferiscono delegittimare e distruggere un patrimonio di valori che non appartiene proprio a nessuno, se non a chi la vita l'ha persa per la l'indipendenza e la dignità della patria nel corso della seconda guerra mondiale".

"Lasciamo pertanto da parte l'odio di chi ci vuole male", conclude poi il sindaco di Bologna. "Vediamoci nelle piazze e nelle scuole di Bologna, ritroviamoci insieme di nuovo a celebrare con umiltà e affetto popolare la memoria e l'impegno per i valori della liberazione".

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