rotate-mobile
Politica

M5S: abolizione dei buoni pasto per il personale in posizione apicale, il comune boccia

L’iniziativa s’instaura in un progetto complessivo di riduzione dei privilegi attuato dai pentastellati nei confronti del personale in posizione apicale. Con un emendamento al bilancio di previsione è stata proposta la riduzione del 10% dell’indennità di risultato.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BolognaToday

A Pieve di Cento nel corso del Consiglio Comunale del 1 Febbraio 2017 si è consumato l’ennesimo scontro di vedute tra il MoVimento 5 Stelle locale e ed i consiglieri di Democratici per Pieve. Oggetto della discussione, la mozione con la quale il MoVimento ha chiesto l’eliminazione dei buoni pasto.
Secondo il capogruppo del MoVimento 5 Stelle Campanini “Costituiscono privilegi inaccettabili, soprattutto se si considera che non sono previsti per gli impiegati e gli operai, ma solo per soggetti in posizione apicale, come A.P.O. o Responsabili di servizio. 4 o 5 persone in tutto, sul totale del personale in servizio presso il Comune di Pieve.”
Ai buoni pasto riferiti al personale operante nel Comune di Pieve, si parla di una cifra di poco più di 1.077 € nel 2016, ai quali vanno ad aggiungersi i buoni pasto erogati dall’Unione Reno Galliera per i dipendenti che sono stati trasferiti per effetto del conferimento dei servizi in Unione.
L’Unione Reno Galliera consta di 8 Comuni, e nel 2016, sono stati pagati alle ditte fornitrici, per l’acquisto materiale dei ticket “buoni pasto”, complessivi 43.642,09 € (fonte il sito del Ministero https://soldipubblici.gov.it), mentre nel 2015 sono stati pagati 27.503,94 €.
Critico Campanini “Sono convinto di non essere dal torto quando parlo di privilegi e non di diritti. Secondo l’Aran non è un obbligo l’erogazione dei buoni pasto ma una facoltà dell’amministrazione. L’erogazione è ammissibile compatibilmente con la situazione di cassa. Per questo motivo, molti Comuni hanno già disposto l’abolizione dei buoni pasto.” 
“Secondo gli uffici dell’Unione Reno-Galliera non è possibile suddividere il costo per ogni Comune in quanto le modalità di calcolo dei trasferimenti comunali sono complessive, per cui non c’è dato modo di sapere quanto il Comune di Pieve di Cento effettivamente spende in buoni pasto per i dipendenti trasferiti in Unione. Se i dati presenti sul sito del Ministero sono aggiornati, facendo un calcolo prudenziale è verosimile supporre che la cifra si attesti sui 4.000 €, ai quali bisogna aggiungere i soldi spesi per i dipendenti non trasferiti in Unione. Una somma ragguardevole per un Comune di 7.000 abitanti.”
“Che sia ben chiara una cosa. Non si vogliono togliere diritti a nessuno, semplicemente riteniamo sia ingiusta la disparità di trattamento tra personale apicale ed impiegati di categoria C, e operai di categoria B. Il MoVimento è contrario a qualsiasi forma di discriminazione e a qualsiasi forma di privilegio.”
“L’iniziativa s’instaura in un progetto complessivo di riduzione dei privilegi che abbiamo attuato nei confronti del personale in posizione apicale. Con un emendamento al bilancio di previsione 2017 – 2019, che andrà in discussione nel prossimo Consiglio Comunale di Marzo, abbiamo chiesto una riduzione del 10 % dell’indennità di risultato, dei Responsabili di Posizione Organizzativa".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

M5S: abolizione dei buoni pasto per il personale in posizione apicale, il comune boccia

BolognaToday è in caricamento