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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

M5S, Bugani evoca nuove espulsioni: 'No dissidenti, arrivisti assetati di fama e visibilità'

Clima teso tra i grillini emiliano-romagnoli, che hanno rischiato di perdere altri 'pezzi'. Intanto il capogruppo M5s in Comune a Bologna non risparmia parole al vetriolo contro i 'colleghi'

Clima teso nel M5s in Emilia-Romagna, che - dopo le recenti espulsioni di Fabbri e Defranceschi (che si sommano a quelle passate) hanno rischiato di perdere altri due esponenti -i parlamentari Paolo Bernini e Mara Mucci - per le loro posizioni sui rendiconti.  I due deputati hanno poi "sanato" la posizione sui rendiconti delle spese sostenute, i rimborsi e le indennita' restituite, rendendo meno traballante la loro posizione rispetto al rischio di una espulsione dal Movimento.

Intanto, è il capogruppo M5s in Comune a Bologna e fedelissimo di Grillo, Massimo Bugani, a preparare il terreno dello scontro anche in Emilia-Romagna, evocando nuove espulsioni a stretto giro. "E ora, per favore, basta chiamarli dissidenti- avverte Bugani su Facebook- la dissidenza è una parola con un valore e un significato preciso, una parola che indica sì dissidio e disaccordo, ma una parola che profuma di politica. La dissidenza prevede una visione politica, delle idee, delle proposte, degli obiettivi. Il dissidente all'interno di una formazione politica è un soggetto in minoranza che tenta di dare forza alle proprie idee con l'obiettivo di diventare un giorno maggioranza e di cambiare alcuni aspetti della linea politica del partito o movimento a cui appartiene. I soggetti espulsi dal M5s o in procinto di essere espulsi dal M5s non hanno nulla a che fare con questo".

Anzi, secondo Bugani sono "persone inqualificabili, arrivisti, assetati di visibilita' Questa non è dissidenza interna, questo è un cavallo di Troia", ammonisce. Bugani imputa agli espulsi di non aver mai fatto "una riflessione politica seria", che si staccasse dall'idea del ''cerchio magico'' e del mantra ''Grillo è cattivo, Casaleggio tiene i soldi''. Il M5s, ricorda il capogruppo a Bologna, ha tenuto fuori "persone corrotte o condannate, ma ha lasciato le proprie porte spalancate a tutti i cittadini". In questo, sono emersi politici come "Di Maio, Di Battista, Lezzi e Marco Piazza- cita Bugani- persone che avrebbero potuto rimanere soffocate in dinamiche di partito". Ma, allo stesso tempo, "ha anche portato a imbarcare un 10-15% di persone inqualificabili, di arrivisti, di assetati di visibilità, vendetta e fama, che hanno raccolto due briciole da sotto il tavolo e di colpo si sono sentite scienziati senza il più minimo rispetto del gruppo e senza la minima riconoscenza nei confronti di Grillo".
Bugani li descrive come "saltellanti fra una trasmissione tv e una mailing list, in cui sparano veleno senza freni, con tutto il malloppo in tasca, lontani da qualsiasi forma di studio, approfondimento e obiettivo politico utile ai cittadini, godendo dell'infinito spazio mediatico a loro offerto, si illudono di avere un consenso politico, finendo poi per imbattersi nella realtà ad ogni tornata elettorale in cui le loro nuove liste non ricevono neppure i voti dei loro parenti". Visto il metodo di arruolamento dei 5 stelle, dunque, "era prevedibile che saremmo arrivati a un punto di svolta come quello odierno- sottolinea Bugani- se sei ultra-democratico e ultra-aperto all'ingresso, al fine di tutelare la tua funzione, la tua vocazione e i tuoi obiettivi, devi per forza di cose essere più veloce e rigido in uscita". E chiosa: "Qualche sciocco continua a ripetere che il M5s ormai è morto, ma non si rende conto che invece sta nascendo proprio adesso".

(agenzia Dire)

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