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Caso Maenza: Merola scrive al Ministro, lui: “stravaganze”

Imbarazzo al Teatro Comunale per la condanna in primo grado del consigliere Rino Maenza. Richiesta di dimissioni del Sindaco, anche Presidente del Cda: "Non posso obbligarlo, lo farò presente al Ministro"

Esce dai confini di Bologna e raggiunge Roma il caso di Rino Maenza, condannato in primo grado per violenza sessuale di lieve entità nei confronti di una stagista. Maenza, grande conoscitore di musica, è nel Consiglio di Amministrazione della Fondazione Teatro Comunale, tempio della cultura cittadina.

LA POSIZIONE DEL SINDACO. Si da il caso che Maenza sia anche Consigliere provinciale PDL e che il Presidente del Cda del Teatro sia il Sindaco Virginio Merola, doppia veste che lo mette in una difficile posizione. Da un lato, una sorta di smacco al lustro del Teatro lirico più antico d’Italia, e le pressioni di gruppi politici che Merola sostengono, come Sel, che gli ha chiesto di attivarsi presso il governo per destituire Maenza. Dall’altra, aggiungiamo noi, forse il dilemma che tale richiesta non suoni come una rivalsa politica. Quasi in forma di “atto dovuto” il Sindaco ne chiede le dimissioni, sperando nel buon senso del Consigliere, ma è comunque il Ministero dei Beni Culturali a dover risolvere il caso: “Lo farò presente al Ministro, chiedendo se possono intervenire” avverte Virginio Merola “il reato per il quale è stato condannato è grave, intollerabile. Faccio molta fatica a convivere nel cda con una persona condannata per questo”.

SALVATORE MAENZA. Detto Rino, da Bisceglie, classe 1950, si è laureato all’Università di Bologna, città nella quale ha ricoperto tanti e prestigiosi incarichi. Imprenditore, da sempre nella produzione culturale, dal 2008, come si legge sul suo profilo sul sito della provincia, è Consigliere per le attività musicali del Ministro per i Beni e le Attività Culturali On. Sandro Bondi, dicastero oggi passato a Lorenzo Ornaghi. Ricorrerà comunque in appello, rispondendo con un laconico “Stravaganze” la richiesta di dimissioni. Maenza ribadisce la sua innocenza in una nota: "La mia posizione è estremamente cristallina e in piena sintonia con i principi costituzionali a tutela del legittimo diritto di ogni cittadino a non vedersi condannato per semplici opinioni o per giudizi espressi da chicchessia. Solamente al termine di un procedimento penale definitivamente sviluppatosi in tutte le sue fasi sarà eventualmente possibile esprimere opinioni precise".

IL TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA. Progettato dal Bibbiena, viene inaugurato nel 1763. Molti compositori, Mozart incluso, hanno studiato all’Accademia Musicale di Bologna, Rossini vi abitò e le sue opera vennero messe in scena al Comunale. Nel 1867 ospitò la prima rappresentazione italiana del Don Carlo di Verdi, a pochi mesi dalla “prima” parigina. Il Comunale fu il primo teatro a mettere in scena la Lohengrin, Tannhauser, Der fliegende Holländer, Tristan und Isolde e Parsifal di Wagner.
 

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