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Marco Biagi è morto 20 anni fa. E oggi lo ricordiamo ancora come un innovatore

Due decenni fa l’attentato terroristico. La sua figura radicata nel pensiero della nostra terra, rimarca Bonaccini. Bologna dedica un altro 19 marzo al giuslavorista

“Il suo pensiero risulta sempre più attuale. Mai come oggi dobbiamo porre l'attenzione al concetto di qualità del lavoro, con una priorità su tutte: creare nuova e buona occupazione. Marco Biagi fu tra i primi a farlo, in netto anticipo sui tempi, purtroppo in gran parte incompreso. Consapevole del profondo cambiamento che stava vivendo la società, si poneva l’obiettivo concreto di creare lavoro con nuove e adeguate garanzie per i lavoratori stessi e tutte le professionalità, donne e uomini. Un'attenzione dedicata in particolare alle nuove generazioni, che avrebbero altrimenti pagato il prezzo più alto”. Sono le parole del presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, a vent'anni dalla morte del giuslavorista, che sottolineano come la sua figura, a due decenni ormai dalla scomparsa, resti attuale come e forse più di prima. 

“Il suo Libro Bianco poneva l’accento già nel titolo su ‘proposte per una società attiva e per un lavoro di qualità’. Per questo, Marco Biagi è stato un innovatore. Un precursore. Il suo impegno- sottolinea ancora Bonaccini- era per una riforma del lavoro che guardasse ai diritti”.

“L'occupazione è positiva se di qualità. Il Patto per il Lavoro e per il Clima che abbiamo firmato in Emilia-Romagna con tutte le parti sociali non prescinde da questa primaria necessità. Tutelata, garantita. Tutte le nostre azioni e provvedimenti si basano su questa premessa. I diritti devono venire al primo posto, alla pari della sicurezza nei luoghi di lavoro”. 

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Cittadinanza onoraria  

Assassinato da un commando di terroristi appartenenti alle Nuove Brigate Rosse. L'omicidio avvenne un anno prima dell'approvazione della legge da lui promossa e indicata comunemente con il suo nome, ispirata a una maggior flessibilità dei contratti di lavoro 

Docente di diritto del lavoro in diverse università italiane, di fede politica socialista, a partire dagli anni novanta ricoprì numerosi incarichi governativi come consulente di diversi ministeri. 

L'Emilia-Romagna non dimentica Marco Biagi. Non lo dimentica l’intera comunità regionale, attraverso omaggi e iniziative che dimostrano - come ha rimarcato il Governatore - " quanto la sua figura sia radicata nel pensiero e nel ricordo degli emiliano-romagnoli”.

In occasione del ventesimo anniversario della morte del professore -  ucciso il 19 marzo 2002 a Bologna in  attacco terroristico - Modena gli dedica una cerimonia in Consiglio comunale per il riconoscimento della cittadinanza onoraria al professor Biagi, alla presenza anche del ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi.

"È un gesto per noi molto significativo che sottolinea il legame importante che Biagi,bolognese di nascita, aveva  con la nostra città.Biagi - sottolineano i socialisti modenesi - è stato un prestigioso professore della nostra Università: è qui che ha trovato il modo e lo spazio per portare avanti il suo impegno accademico nell’ambito del diritto del lavoro; è qui che quotidianamente, partendo dalla sua Bologna, veniva per esercitare la sua attività, ad insegnare e a lavorare per creare nuove e innovative prospettive nel mondo delle relazioni tra lavoro e impresa. Biagi appartiene a quella particolare genia di persone che spesso in modo isolato si schierano dalla parte dell’innovazione contro i conservatori, siano essi di destra che di sinistra: un riformista e un socialista, che ha pagato con la vita il suo impegno per una società migliore".

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Una biciclettata ripercorrendo il suo ultimo viaggio

Stasera 18  marzo, alle ore 17, in via Valdonica a Bologna, dove risiedeva il giuslavorista, la Regione sarà presente con il proprio Gonfalone alla deposizione di una corona in ricordo di  Biagi, rappresentata dalla vicepresidente dell’Assemblea legislativa, Silvia Zamboni. 

Inoltre alle 17.30 in Sala Anziani a Palazzo d’Accursio si svolgerà il convegno “Il riformismo per la dignità del lavoro”. Modera Alessandra Servidori. Dopo un saluto del Cardinale Matte Zuppi interverranno il sindaco Matteo Lepore, Giuliano Cazzola, Bruno Tabacci, Marco Bentivogli e Romano Prodi.

Non solo. Altro appuntamento nel giorno della festa del papà, data nella quale Biagi venne freddato sotto casa sua, nel ghetto ebraico, di ritorno in bici dalla stazione, dopo una giornata di lavoro.

Ritrovo sabato 19 marzo alle 19.20, dalla piazza Medaglie d'Oro della Stazione centrale partirà la staffetta simbolica che in bicicletta giungerà in via Valdonica seguendo il percorso che Marco Biagi compì quella sera del 2002. Alle 20.05 a conclusione del percorso verrà deposta una corona di fiori e, dopo un minuto di raccoglimento, si svolgerà una breve cerimonia di commemorazione. Parteciperà anche il Sindaco.

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