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Caso Lombardelli, Ugoccioni "Gli atti firmati da lui erano illegittimi"

Così il segretario generale del Comune, ma dalle relazioni dei dirigenti emergerebbe che la nomina dell'ex capo del Gabienetto era in linea con le norme del Tuel

Atti illegittimI, questa la novità sul caso Lombardelli, l'ex capo di Gabinetto del Sindaco dimessosi dopo le accuse sulla sua presunta assunzione irregolare.

Aperto un fascicolo dalla Procura, avanzano le indagini nel cercare di far luce sulla questione. Dalle relazioni dei dirigenti comunali è emerso che Lombardelli sarebbe potuto restare al suo posto, ma che gli atti che portano la sua firma sarebbero "tutti illegittimi", se pur "necessari all'ente". A chiarirlo è il segretario generale del Comune Luca Ugoccioni: "Il suo era un ruolo politico. Non era un dirigente", ma, secondo alcune interpretazione giuridiche per Ugoccioni era "un 'funzionario di fatto''. E gli atti che ha firmato erano "utili all'ente e se fossero stati approvati da altre figure non sarebbe cambiato nulla". Si tratta, ha spiegato, di missioni con il sindaco o di cose più futili come un servizio fotografico per gli assessori, la riparazione del boccione dell'acqua o della macchina del ghiaccio del bar del consiglio comunale: "Rimarrà una macchia indelebile per questo ente che qualcuno senza titolo abbia firmato atti che non poteva firmare", ha ironicamente concluso Ugoccioni.

A ripercorrere l'iter di assunzione di Lombardelli sono stati invece Anna Rita Iannucci, Mauro Cammarata e Giancarlo Angeli, tre dirigenti storici della macchina comunale che a vario titolo se ne sono occupati. Tutti hanno letto memorie scritte senza contraddittorio ("Questa non è una commissione di indagine", aveva ammonito in precedenza il sindaco Merola), giustificando ogni passaggio. "La decisione assunta rispetta le normative, io ho assolto il mio dovere d'ufficio", ha sottolineato la Iannucci, spiegando che "il mio parere rimane legittimo finché solo un organo competente non si pronuncerà al contrario". Angeli ha invece rivelato che il curriculum di Lombardelli "é stato semplicemente acquisito, perché era già agli atti da anni in Comune", e ha ribadito la bontà dello stipendio corrisposto all'ex responsabile di gabinetto. "Per noi - gli ha fatto eco Cammarata, direttore del settore finanze - quella delibera era ineccepibile".

A chiedere un'istruttoria sul caso era stato lo stesso Merola, che lo aveva definito "un inquadramento che ha avuto dei vizi", spiegando di "aver verificato e già rimediato all'errore in corso d'opera". Per il primo cittadino resta il fatto che Lombardelli si è dimesso "per uno scrupolo", l'ha fatto "pur non essendo costretto a farlo, per non mettere in difficoltà il sindaco". Così, per Merola la discussione deve mettere un punto a capo, inquanto: "Continuare fa parte di una speculazione politica inaccettabile, per quanto mi riguarda l'argomento è chiuso". In commissione, secondo il sindaco, "abbiamo di nuovo dato tutte le informazione complete in nostro possesso e mi pare che sia molto chiaro quello che è avvenuto". Per Merola ora "per fortuna la cosa è nelle mani della procura e della Corte dei Conti".

 

(ANSA)

 

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