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E dagli Usa parte l'allarme di 350 esperti

La "provocazione" di Lombardo: legge in Senato il primo discorso scritto dall'intelligenza artificiale

Il senatore bolognese di Azione è stato coadiuvato da un gruppo di esperti: “Riuscite a distinguerlo da un normale intervento?". Lo stupore di Calenda

È recente l’allarme sull’intelligenza artificiale lanciato da oltre 350 esperti, professori e alti esponenti del settore tecnologico che avvertono del “rischio estinzione” per l’umanità. Un tema che il senatore bolognese di Azione Marco Lombardo, che è docente universitario di diritto UE e da sempre attento alle nuove tecnologie digitali, conosce molto bene.

L'intervento sui lavoratori frontalieri

Da qui la sua provocazione: intervenire in aula con un testo scritto non da lui, ma dall’intelligenza artificiale. Un inedito che ha sortito gli effetti previsti. “Sareste stati in grado di distinguerlo da un normale intervento parlamentare?”, si è chiesto infatti il senatore bolognese sui social, conoscendo già la risposta. Per costruire il suo intervento (su un ddl di ratifica di un accordo con la Svizzera sui nostri lavoratori frontalieri), Lombardo si è fatto affiancare dal gruppo Engineering, che ha sottoposto a Gpt 4 l’elaborazione di un documento sulla base di un serie di indicazioni e suggerimenti. E così “per la prima volta nella storia del nostro Parlamento”, ha sottolineato il senatore, nell’aula di Palazzo Madama è andato in scena “un intervento interamente prodotto da un algoritmo di intelligenza artificiale”. 

"Uso improprio IA mette a rischio la democrazia"

Il documento finale è alla fine un testo praticamente perfetto, con un solo “errore nel passaggio sul tema del telelavoro, ma era giusto mantenere anche l’inesattezza”, ammette il senatore. La sua intenzione è “di aprire un dibattito serio in Italia sulle implicazioni etiche, economiche e giuridiche dell’utilizzo dell’AI”, perché, spiega Lombardo, “ci sono grandi opportunità e sfide decisive per l’utilizzo dell’AI nel progresso economico e scientifico, ma la politica non può pensare di esserne immune”. E quindi, proprio come i 350 scienziati preoccupati per il futuro dell’umanità (tra cui Sam Altman, amministratore delegato di OpenAI, che ha creato ChatGPT, e Geoffrey Hinton e Yoshua Bengio, considerati i 'padrini' dell'IA), anche Lombardo ha voluto mettere in guardia da “un utilizzo improprio degli algoritmi di AI” che “può comportare seri rischi per i processi decisionali e per la democrazia”.

Il commento del leader di Azione

"Ho letto il testo. Impeccabile. Non mi è ancora chiaro se siamo davanti ad un progresso o ad un regresso. È una cosa su cui riflettere molto anche alla luce dell’appello di ieri degli scienziati americani. Bravo Marco Lombardo a sollevare in modo così concreto la questione”, ha commentato sui social il leader di Azione Carlo Calenda, senza nascondere un certo stupore. 

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