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Registro matrimoni gay, pronta circolare per l'annullamento. Lo Giudice: 'Attacco politico'

Alfano avanza: i Prefetti dovranno far ritirare ai sindaci le disposizioni su trascrizioni e cancellarle, ove già effettuate. Il senatore dem: "Se si vuole togliere il tema dall'iniziativa dei comuni il parlamento faccia legge, il Paese non può aspettare"

"A ogni evidenza le direttive che sono state date con provvedimenti dei sindaci, che prescrivono agli ufficiali di Stato civile di provvedere alla trascrizione dei matrimoni celebrati all'estero tra persone dello stesso sesso, non sono conformi alle leggi italiane". Così  il ministro degli Interni Angelino Alfano ai microfoni di "Non Stop News" su RTL 102.5. In Italia, ha spiegato, "non è possibile che ci si sposi tra persone dello stesso sesso, quindi se ci si sposa tra persone dello stesso sesso, quei matrimoni non possono essere trascritti nei registri dello stato civile italiano, per il semplice motivo che non è consentito dalla legge. Anzi, ne approfitto per annunciare che io proprio questa mattina firmerò una circolare che invierò ai prefetti della Repubblica italiana e con la quale dirò esattamente quello che ho detto a voi".

E "dove risultino adottate queste direttive sindacali in materia di trascrizione delle unioni tra persone dello stesso sesso contratte all'estero e che vogliono essere registrate in Italia- ha aggiunto- dirò ai Prefetti che si dovranno rivolgere ai sindaci rivolgendo loro un invito formale al ritiro di queste disposizioni ed alla cancellazione, ove effettuate (è il caso del Comune di Bologna), delle trascrizioni, avvertendo anche che in caso di inerzia si procederà al successivo annullamento d'ufficio degli atti che sono stati illegittimamente adottati".

Registrazione matrimoni gay al via: in tanti già in fila in Comune

LO GIUDICE: DA ALFANO UN ATTACCO POLITICO ALLE UNIONI GAY. Non tardano ad arrivare le critiche circa l'annuncio del Ministro. Se lo stesso sindaco di Bologna Virginio Merola nei giorni scorsi si era detto 'sereno' e pronto ad andare avanti per la sua strada, nonostante le 'bacchettate' di Alfano, duro oggi il senatore PD Sergio Lo Giudice. "Quello messo in campo da Alfano - affonda il democratico - non è un conflitto istituzionale fra comuni e ministero dell'Interno ma uno scontro politico fra sindaci riformatori e aperti all'Europa e il segretario dell'Ncd, un partito che si sta opponendo in tutte le sedi al riconoscimento dei diritti delle coppie dello stesso sesso".

"Nonostante la corte costituzionale abbia sollecitato più volte le camere a legiferare  sulle coppie dello stesso sesso - ricorda ancora Lo Giudice - Ncd fa ostruzionismo in parlamento, manifesta nelle piazze con i neofascisti e usa le istituzioni per comprimere un processo inarrestabile di estensione di diritti".
La registrazione nei comuni degli atti di matrimonio fra persone dello stesso sesso stipulati nei Paesi che lo consentono  ( ad oggi 11 stati europei, 24 stati Usa, Canada, Sudafrica, Argentina, Brasile ed altri ancora) "non modifica lo stato civile dei richiedenti né rappresenta il riconoscimento degli effetti giuridici di quelle nozze - spiega Lo Giudice,  fra i primi a ottenere dal comune di Bologna la trascrizione del matrimonio ad Oslo col suo compagno Michele -.  Si tratta di una presa d'atto di quei matrimoni, a cui si dà  una pubblica evidenza senza modificare lo stato civile".
Con questi presupposti, la cancellazione d'imperio delle trascrizioni ricorderebbe per il senatore dem "il tentativo di annullare i primi registri delle unioni civili negli anni '90 ,fallito dopo i pronunciamenti dei TAR."

"Se si vuole togliere il tema dall'iniziativa dei comuni e dalle aule dei tribunali - chiosa Lo Giudice - c'é un solo modo: il parlamento faccia presto una legge, perché il Paese non può più aspettare."
 

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