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Cevenini: a due anni dalla scomparsa la politica si ferma a ricordare, presente anche D'Alema

Record-man di consensi, amato dai cittadini, un uomo pronto all'ascolto, capace di interpretare il sentimento delle persone e poi di tradurlo in uno stimolo per la politica. Così ieri amici e colleghi hanno ricordato il 'Cev'

A due anni dalla tragica scomparsa di Maurizio Cevenini, ieri cerimonia commemorativa in Comune. Tra i presenti, anche Massimo D'Alema, giunto a sorpresa a Palazzo D'Accursio per rendere omaggio ad "un amico, un uomo simpatico, intelligente, capace sempre di offrirti uno spunto non banale proprio perchè era così capace di interpretare il sentimento delle persone comuni e poi di tradurlo in uno stimolo per la politica".
"Tutti noi ricordiamo in lui- ha detto ancora l'ex premier - una persona straordinaria per tante qualità pubbliche, ma in particolare per il rapporto che aveva con le persone, coi cittadini. Ormai purtroppo è diventata una virtù rara nella politica". Cevenini, ha detto ancora D'Alema, "era un uomo che aveva uno straordinario rapporto coi cittadini di Bologna, la sua città: un rapporto umano, diretto, che lo faceva percepire non soltanto come una personalità della vita pubblica amministrativa ma come un amico di tantissimi cittadini". Questa, ha concluso, "è  forse la ragione piu' profonda del vuoto che ha lasciato in tantissimi che non si occupano di politica"

Il Consiglio comunale ricordando il consigliere scomparso  si è impegnato a farlo ogni anno. Ieri pomeriggio, a Palazzo D'Accursio, presenti i consiglieri, gli assessori e diversi familiari, tra cui la figlia del "Cev", Federica, e al fratello del consigliere. Durante la cerimonia,è stato presentato anche un volume con alcuni interventi di Cevenini in Consiglio tra il 1995 e il 2012, tutti scelti dagli stessi consiglieri, per testimoniare quanto il Cev fosse anticipatore di certi temi, come la città metropolitana, e sapesse occuparsi e parlare di argomenti tra loro assai diversi.

Piazza Maggiore si tinge di verde per il Cev

Tra le tante cose che Cev ha lasciato, ha ricordato il sindaco Virginio Merola, c'è che "bisogna avere una propria opinione, credere nelle proprie idee, non inseguire in nome della moda del momento quali sono le richieste che possono prevalere". Cevenini, nel farlo, non "è mai salito nei toni, non ha mai usato offese", ha aggiunto Merola.  Anche la presidente e la vicepresidente del Consiglio comunale, Simona Lembi e Francesca Scarano sono intervenute. La prima ha sottolineato quanto Cevenini tenesse ai cittadini parlando di loro come "i nostri azionisti" e dicendo che i consiglieri "sono dipendenti dei bolognesi". Scarano, da parte sua, si è soffermata sulla capacità di ascolto del Cev, sul rispetto che aveva per tutti, sulla sua competenza: "La città ha bisogno di persone come lui e di un po' più di umanità, ha affermato.

"Ciao Cev", il ricordo di Bologna Today

Il presidente della Virtus, Renato Villalta, ha mandato un messaggio letto in aula da Lembi, definendo il "Cev" come "un uomo meraviglioso, un capitano vero", uno che disse che avrebbe volentieri diretto il Bologna calcio "e se lo avesse fatto mi sarei lanciato anche io".
Presente ieri in Comune anche il cantante Andrea Mingardi, che ha ricordato Cevenini come "il record-man dei ''ciao'' in 200 metri di passeggiata", un "difensore scarsissimo in campo, ma un grande organizzatore di partite", che "si sarebbe annoiato a sentirci parlare di lui, adesso, perchè, lui non era retorico". Il suo invito, insomma, è stato quello di "ricordarlo con allegria".

I funerali di Maurizio Cevenini nella Basilica di San Francesco

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