Collettivi in piazza, Meloni bersaglio. Il sindaco: "Punire i responsabili"
Tanti i cittadini indignati dall'acceso corteo. Compatto il centrodestra nel condannare la manifestazione e gli attacchi, simbolici e non, messi in atto. Ma la disapprovazione, ferma e piena, arriva anche dalle istituzioni cittadine e dal Pd
Cori, balli, fumogeni. E non solo. Anche assalti agli esercizi, imbrattati e accerchiati, in piena via Indipendenza. E - gesto che ha sollevato grossa indignazione - quel fantoccio biondo, raffigurante la Premier Giorgia Meloni, appeso a testa in giù sul simbolo di Bologna, le Due torri. A voler simboleggiare che qui in città il Presidente del consiglio sarà sempre osteggiato dai collettivi, che già hanno annunciato proteste in occasione della prossima visita di Meloni, in occasione della inaugurazione del Tecnopolo.
Caccia ai responsabili
Tanti i cittadini indignati dall'acceso corteo andato in scena ieri sera. Compatto il centrodestra nel condannare la manifestazione e gli attacchi, simbolici e non, messi in atto. Ma la disapprovazione, ferma e piena, arriva anche dalle istituzioni cittadine e dal Pd per voce del sindaco di Bologna, Matteo Lepore, che ora chiede a chi di dovere di individuare e punire i responsabili, e che nessuno fornisca sponde agli autori di questo gesto.
"La nostra città ieri sera è stata vittima di un gesto di violenza inaccettabile. Come sindaco e cittadino di Bologna- fa sapere Lepore via social- non solo condanno con fermezza, ma chiedo che i responsabili vengano identificati e che provvedimenti seri siano assunti dalle autorità competenti. Non ci può essere tolleranza, né comprensione". Secondo Lepore, esponente Pd, "manifestazioni di questo tipo nulla hanno a che fare con la dialettica democratica. Al contrario, la violenza politica è la morte della democrazia. Cosa che non consentiremo. Non a Bologna".
Per questo, è l'appello del primo cittadino, "chiedo a tutti e a tutte di isolare i violenti, di non offrire alcuna sponda di comprensione o legittimazione. Perché alle questioni sociali si risponde con la politica che si rimbocca le maniche, non invece con la stupidità egoista e inconcludente di che soffia sul fuoco per cercare di esistere". Per quanto riguarda la presidente del Consiglio Giorgia Meloni "esprimo piena solidarietà e la invito a venire quando vorrà a Bologna. Sarà accolta personalmente da me a nome della città". "La mia vicinanza- conclude poi Lepore- va anche ai cittadini, alle imprese e alle forze dell'ordine, costrette a subire questi soprusi e a operare per il bene comune".
Al lavoro per ripulire il supermercato imbrattato
Intanto, mentre la polemica continua a infuriare, Bologna si rimbocca le maniche. Già stamane è infatti iniziata la ripulitura del supermercato "Sapori e Dintorni Conad" ieri imbrattato nella centralissima via Indipendenza durante il corteo. Sotto gli occhi dei passanti incuriositi e attirati dalle grandi quantità di vernice rosa tirata sulla porta del negozio, alcuni addetti in tuta bianca hanno iniziato a rimuovere il colore e la scritta ("Vogliamo il lusso per tutti") lasciati sul muro e sull'ingresso del punto vendita.