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PD alla festa di fine Ramadan, la Lega: 'Vergogna, si facciano controlli nei luoghi di culto'

'Bologna città del dialogo e della pace' ha detto Merola al Centro di Cultura islamica, ma per il consigliere leghista Marchetti 'l'unica risposta che dovrebbero mettere in campo non è quella di chinarsi ad un dialogo a senso unico'

“Nemmeno davanti alla strage di Dacca il buonismo peloso del centrosinistra riesce a rimanere in silenzio e in un angolino. Di queste ore la notizia che questa sera, insieme al sindaco Merola, anche il capogruppo Pd in Regione, Stefano Caliandro parteciperà alla chiusura del Ramadan”. Lo scrive in una nota Daniele Marchetti, consigliere regionale della Lega Nord in Emilia Romagna.

La festa di fine digiuno si è tenuta presso la sede della comunità islamica bolognese in via Pallavicini e ha visto la partecipazione anche dell'Arcivescovo Matteo Maria Zuppi che aveva invitato a "essere misericordiosi nelle situazioni di conflitto" e che già ieri pomeriggio aveva ricevuto in Curia l'Imam di origine bengalese della moschea di via Ranzani. 

"Bologna è la città del dialogo e della pace. Lo diceva il nostro sindaco Zangheri. Lo ripetiamo a gran voce noi oggi, dopo gli attentati terroristici che in tutto il mondo colpiscono persone innocenti - ha detto ieri sera Merola in via Pallavicini - dalla cena per la rottura del digiuno alla fine del Ramadan parte un messaggio per tutta la nostra comunità: non abbiate paura, lavoriamo insieme per la democrazia e la pace". 

"Non può esserci nessuna integrazione con chi non la vuole e, anzi, continua a imporre il suo pensiero e il suo modo di vedere il mondo. In seguito a fatti come quello del Bangladesh, l’unica risposta che dovrebbero mettere in campo le Istituzioni non è tanto quella di chinarsi ad un dialogo a senso unico, ma piuttosto dare il via a controlli seri in quei luoghi di culto che troppo spesso si dimostrano fuori controllo”, sostiene invece Marchetti che considera la partecipazione del PD "una vergogna" e chiede "un giro di vite" dopo l'attentato a Dacca. 

“Oggi la Comunità islamica bolognese invita tutti alla fine del Ramadan - gli fa eco Lucia Borgonzoni, Consigliera Comunale di Bologna - ma scorda di ricordare nella sua pagina i 9 italiani morti a Dacca, così come se ne scorda su facebook il suo presidente, sia nelle pagina personale che in quella pubblica".

"Il terrorismo non si combatte con teatrini di facciata - continua Lucia Borgonzoni - dove ci stringiamo tutti la mano in segno di pace, si sconfigge ammettendo che c'è un problema e dando a quel problema il suo vero nome e la sua origine. Bisogna controllare le associazioni islamiche sul territorio, non fingere di dialogarci, senza poi controllare cosa vi accade dentro (va fatto sia per loro, che per noi).
Bisogna avere il coraggio di dire che quella che stiamo subendo è una vera e propria guerra e che tale guerra ha un nome: terrorismo di matrice islamica".

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