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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Lepore: "No a selezione migranti, Bologna accoglierà"

Tutti sono scesi dalla nave di Medici senza frontiere dopo il tira e molla con il Governo. Per il sindaco di Bologna è "un dovere di umanità". Trovato il cadavere di un neonato

"Non credo ci sia una persona al mondo, neanche nella Repubblica Italiana e nel Governo italiano, che oggi possa selezionare su una nave alla deriva in mezzo al mare chi sono i fragili e i meritevoli. Bologna non lo farà". Lo scrive in un post sui social, il sindaco Matteo Lepore, dopo il tira e molla tra i Governo e la nave di Medici senza frontiere, ferma al molo del porto di Catania, mentre la Ocean Viking di Sos Mediterranée si è diretta verso la Francia che ha concesso l'approdo.

Inizialmente infatti, nell'intenzione del Viminale vi era la discesa a terra di minori, donne e persone con problemi di salute, mentre i medici che hanno visitato i migranti hanno ritenuto opportuno far sbarcare tutti perchè in fragili condizioni psicologiche, scelta che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha trovato "bizzarra", come ha riferito ieri nel corso dell'assemblea con i gruppi parlamentari di Fratelli d'Italia. Su confini e navi il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, è stato chiamato a riferire in Parlamento. 

Intanto, un'altra tragedia si aggiunge alla drammatica traversata: la Capitaneria di porto ha trovato il cadavere di un neonato di 20 giorni è stato trovato su un barchino soccorso al largo di Lampedusa con a bordo una quaRtatina di persona, compresi donne e minori. 

"Ci sono persone che cercano la libertà e attraversano il mare Mediterraneo per arrivare in Europa, persone che vogliono sbarcare in Italia perché la guerra, la fame, i cambiamenti climatici, qualcosa di molto più grande di loro li sta uccidendo - continua Lepore - abbiamo cominciato ad accoglierli a Bologna e accoglieremo tutti quelli che il Governo italiano ci chiederà di accogliere. Lo faremo con la dignità e la forza di una città democratica. Fateli sbarcare, rispettate i trattati internazionali, la legge del mare. È un dovere di umanità" conclude. 

La sera del 7 novembre, in Piazza del Nettuno si sono ritrovati in presidio gli attivisti di Labas e Mediterranea, che hanno risposto all'appello da Catania per fare sbarcare gli ultimi naufraghi migranti dalla nave. 

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