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Coronavirus, misure di contenimento prorogate: firmato nuovo Dpcm

"Siamo dentro una fase di convivenza con il Covid". Così il ministro della salute Roberto Speranza

Il Presidente del Consiglio ha firmato il Dpcm che proroga al 31 le misure in vigore. Lo aveva annunciato il ministro della Salute, Roberto Speranza, interven4endo ieri, 14 luglio, al Senato e, successivamente alla camera dei Deputati, sul contenuto dei provvedimenti di attuazione delle misure di contenimento per evitare la diffusione del virus Covid-19. 

“Il tema del rapporto tra epidemia e democrazia meriti un ulteriore momento di approfondimento anche in vista delle scelte che a breve saremo chiamati a compiere”. “Nella nostra esperienza italiana - ha sottolineato il ministro - la chiave più importante per piegare la curva del contagio è stata proprio la sintonia di fondo tra le misure che abbiamo adottato e il sentire comune della popolazione, consapevole dei rischi che tutto il Paese stava correndo”.

Il ministro ha inviato a non abbassare la guardia: “L’Italia, oggi, è fuori dai giorni più drammatici della tempesta, ma non siamo ancora in un porto sicuro – ha avvertito - siamo dentro una fase di convivenza con il Covid, in un contesto nel quale aumentando le attività e, liberalizzando gli spostamenti, aumentano inevitabilmente le probabilità di incontrare il virus”.

Nuovo DPCM

“Senza la sicurezza sanitaria non c’è legge di bilancio, investimento pubblico o privato, finanziamento europeo, in grado di farci recuperare il terreno perso in questi mesi. Per convivere con il virus, sino al vaccino, per riaccendere tutti i motori della nostra economia, per affrontare i gravi problemi sociali che vediamo crescere nel nostro Paese, non dobbiamo arretrare di un millimetro sulle misure di prevenzione. In coerenza con questa impostazione il governo intende adottare, a seguito di questo passaggio parlamentare, un nuovo Dpcm che proroghi le misure attualmente vigenti sino al 31 luglio”.

Tra le principali misure: obbligo di indossare la mascherina nei luoghi chiusi, obbligo di rispettare i protocolli di sicurezza definiti per la riapertura dei luoghi di lavoro, divieto di assembramenti, sanzioni penali per chi viola l’obbligo di quarantena, divieto di ingresso o quarantena per chi arriva da Paesi extra UE e controlli più stringenti su aeroporti, porti e luoghi di confine.

In merito al divieto di ingresso per chi arriva da Paesi extra UE e ai controlli più stringenti su aeroporti, porti e luoghi di confine, il ministro Speranza ha specificato: “Questa ultima misura che ho adottato con mia Ordinanza è direttamente correlata alla grave situazione di contagio in un numero crescente di aree nel mondo”. Il divieto si applica a chi “nei quattordici giorni antecedenti ha soggiornato o è transitato in 13 Paesi: Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù, Repubblica Dominicana - nazioni cioè - che hanno un alta percentuale di incidenza del virus in rapporto alla popolazione ed una resilienza molto bassa dei sistemi di prevenzione e controllo”.

Per tutti gli arrivi dai Paesi extra Ue ed extra Schengen è stata confermata la quarantena di 14 giorni come misura precauzionale per evitare la diffusione del contagio. “Particolare attenzione è rivolta, in queste ore – ha detto Speranza - agli sbarchi sulle nostre coste con rigorosi controlli sanitari ed obbligo di quarantena per tutti coloro che arrivano. Nessuna sottovalutazione può essere ammessa.” 

Vaccini

“Il nostro paese, l’Italia, è pienamente in campo per assicurare, al più presto, il vaccino a tutti i cittadini, che deve essere un diritto di tutti, un bene pubblico globale e non un privilegio per pochi. L’iniziativa che abbiamo intrapreso, come gruppo di testa, insieme a Germania, Francia ed Olanda ha provocato una accelerazione delle iniziative della commissione europea su questa partita decisiva per sconfiggere definitivamente  il nuovo coronavirus. L’accordo che abbiamo firmato con Astrazeneca prevede la produzione di 400 milioni di dosi di cui 60 entro la fine dell’anno. È una bella notizia che il vettore virale del vaccino di Astrazeneca, su cui ha lavorato in primis l’università di Oxford, è fatto a Pomezia e l’infialamento avverrà ad Anagni. L’Italia c’è. Con i suoi cervelli e con le sue competenze. Continua poi in questi giorni il confronto con gli altri Paesi europei per chiudere accordi con altri candidati vaccini credibili interloquiamo, a 360 gradi, con tutti i potenziali produttori. L’Italia ha enormi potenzialità connesse all’industria farmaceutica. È un asset strategico del Paese. Dobbiamo valorizzare i siti italiani in grado di produrre e attrarre nuovi investimenti internazionali. È questa la scelta di fondo a cui stiamo lavorando".

L’apertura in sicurezza della scuola

“E’ la partita più importante, fondamentale per i nostri ragazzi, per il nostro futuro – ha detto il ministro - senza la riapertura di tutte le nostre scuole, di ogni ordine e grado, non saremo completamente fuori dal lockdown. Dobbiamo concentrare ogni attenzione sulle riaperture di settembre e dobbiamo tenere un livello alto di monitoraggio su quanto avverrà nei mesi successivi nelle scuole. Innanzitutto stiamo lavorando alla definizione di una strategia organica di prevenzione. Il personale scolastico sarà sottoposto ad indagine sierologica. Il commissario Arcuri ha già bandito la gara per i kit.  Poi è allo studio un modello di test molecolari a campione per monitorare la popolazione scolastica durante il corso dell’anno. La chiave del nostro lavoro è ristabilire un contatto più stretto tra scuola e dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria territoriale - e ha aggiunto - i presidi, i professori, il personale scolastico non possono essere lasciati soli nella gestione di questo difficile passaggio. Per questo è essenziale ricostruire un rapporto strutturato e non saltuario tra scuola e sanità, rapporto che purtroppo manca da troppo tempo nel nostro Paese. Il Comitato tecnico scientifico farà a settembre un’ulteriore verifica sulle modalità di ripresa in piena sicurezza delle lezioni anche relativamente all’utilizzo delle mascherine e al distanziamento, ovviamente sulla base dell’andamento del contagio".

Gli ospedali Covid

"Entro pochi giorni il ministero avrà terminato l’esame di tutti i progetti pervenuti dalle regioni per gli ospedali CoviD. Conseguentemente saranno trasmessi al commissario all’emergenza per mettere in essere, con procedure straordinarie, tutti gli adempimenti necessari per la loro rapida realizzazione- ha spiegato Speranza - si tratta, di un passo in avanti fondamentale per rafforzare la nostra rete dell’emergenza, delle terapie intensive e sub intensive e contemporaneamente rendere più sicuri i nostri ospedali superando qualsiasi forma di promiscuità tra la rete CoviD e quella non Covid."

Aumentare il personale sanitario e rafforzare il territorio

“Abbiamo investito più risorse sul Servizio Sanitario Nazionale negli ultimi 5 mesi che negli ultimi 5 anni. Siamo arrivati al momento a 29.433 assunzioni di cui 6330 medici, 13.607 infermieri, 6476 OSS. Il prossimo passo, con l’adozione definitiva del decreto rilancio, sarà l’assunzione a tempo indeterminato di 9600 infermieri di comunità. L’investimento sul personale è fondamentale sempre. Lo è in modo particolare in queste settimane in cui la nostra priorità deve essere  recuperare le visite e gli interventi che  sono stati sospesi a causa del Covid”, ha concluso il ministro. 

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