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Ministro Speranza a Bologna: "Il green pass è la più grande opera di digitalizzazione mai fatta"

Speranza e Romano Prodi protagonisti della serata organizzata da Articolo Uno. Il tema della pandemia e della campagna vaccinale al centro del dibattito: "Il green pass è oggi il simbolo della libertà"

Il Ministro della Salute Roberto Speranza e l'ex presidente del Consiglio Romano Prodi insieme sul palco bolognese di Unica, la Festa nazionale di Articolo Uno nella serata intitolata è Quello che ci unisce: il mondo che cambia, l’Europa, i beni comuni. E fra i beni comuni, la sanità è quello che in questo momento storico più ci preme. Prevedibilmente la pandemia, anche nel confronto fra Italia e gli altri Paesi fratelli, è stata al centro della discussione pilotata dalla giornalista Giovanna Pancheri fra commenti alle manifestazioni dei no-green pass (anche a Bologna, in Piazza Maggiore, la mobilitazione di quelli che sono contro il decreto) e uno sguardo alla riapertura delle scuole a settembre. 

"Ho giurato sulla nostra Costituzione che avrei detto sempre la verità a costo di fare sempre la parte di quello più rigido e rigoroso - ha detto il Ministro della Salute davanti a un pubblico interessato e vivace - e la verità è che i vaccini sono l'arma fondamentale per sconfiggere il virus. Laddove ci sono dei dubbi, quendo le persone nutrono dei timori, è necessario spiegare loro come e perchè sia la scienza la strada giusta (non lo dico io, ma i nostri tecnici) piuttosto che accusare i no-vax di essere degli uomini dell'età della pietra. Chi non è convinto ha bisogno di spiegazioni, anche perchè ne leggiamo di tutti i colori. 

Il green pass è lo strumento che abbiamo per evitare le chiusure e mi dispiace che molti lo la vedano una restrizione degli spazi di libertà. Serve al contrario per rendere più sicuri i luoghi che vogliamo restino aperti e non per non chiuderli. Abbiamo bisogno di regole, non reggiamo il liberi tutti". 

"Il green pass rappresenta la libertà" - Romano Prodi

E a proposito di green pass: "Si tratta della più grande opera di digitalizzazione mai fatta e abbiamo numeri stratosferici. - spiega Speranza - Ogni mattina mi arriva l'aggiornamento dei certificati e ad oggi siamo a quota 49 milioni di pass scaricati. La risposta è enorme ed è così perchè alla fine le persone sono sagge. Anche i giovani stanno rispondendo con entusiasmo e per le prossime settimane ci aspettiamo ancora di più. Dentro la crisi abbiamo ricapito quali siano le cose essenziali e ci sono dei beni pubblici fondamentali che vanno difesi. Fra questi il diritto alla salute e il diritto all'istruzione". 

A proposito di scuola. Settembre è vicino. Come ci si regolerà? "Nulla di più importante per me che difendere le nostre scuole: le prossime ettimane saranno decisive per completare un conforonto e ascoltare i nostri tecnici. La campagna vaccinale penso resti l'arma fondamentale e nessuna opzione può essere esclusa. Tutti quelli che lavorano nelle scuole dovranno essere vaccinati e anche gli studenti naturalmente (il più possibile e nell'età vaccinale)".  

"Il green pass è il tentativo di interpretare questa stagione diversa del Covid. Il lato negativo è la variante delta, di fatto un avversario più duro, quello positivo il fatto che noi siamo più forti perchè abbiamo l'arma del vaccino che prima non avevamo" - Roberto Speranza

E se poi i no-vax stanno male, che succede? La provocazione. E questa la risposta di Speranza: "Se un essere umano sta male, si cura". Con Romano Prodi che aggiunge scherzando: "Magari con rabbia, ma si curano tutti. La frangia lunatica non c'è solo in Italia e per fare solo un esempio negli USA hanno vagoni di vaccini che nessuno vuole. Una reazione anti-scientifica che fa parte del nostro mondo e danneggia non solo la salute, ma anche l'economia. Ricominciare da capo sarebbe una tragedia. Per altri paesi la sanità è un bene come tutti gli altri: chi hai soldi la compra e chi non li ha ne fa a meno. La sanità pubblica è una cosa europea, ricordiamocelo". 

E visto che si parla di Europa, uno sguardo è andato anche alla politica e a un'analisi del professore: "Abbiamo assistito a una crisi della democrazia un po' in tutto il mondo (Trump, Bolsonaro...), ma i populisti sono crollati e non per la pandemia, bensì perchè ci hanno provato e non è andata bene. Alla fine, davanti alla scelta fra un sì e a un no all'Europa si è detto sempre sì". 

"Quando da una parte politica arriva un messaggio sbagliato, si fa un danno al paese" - Roberto Speranza

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