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#Mobbasta, la protesta di OccupyPd: 'Per cambiare questo partito e il Paese'

Tweet e post su Facebook che raccontano di un Pd stanco di sè stesso, del Governo: i democratici di vari circoli in Italia appendono alle loro sedi cartelli di dissenso e invadono la rete: "Fino a che punto dobbiamo rinnegare noi stessi?"

"I 101 traditori, il governissimo, la mozione Giachetti, gli F35, la sospensione dei lavori della Camera, sfiducia ad Alfano... #MOBBASTA. Fino a che punto dobbiamo rinnegare noi stessi?". Così si legge sui social network: un continuo di tweet e post via Facebook. A lanciare la protesta, OccupyPd con l'invito ai democratici ad appendere in segno di dissenso, sulla porta dei propri circoli in tutta Italia, l'appello 'Italia bene comune' che "ci fecero firmare alle primarie".

Un foglio - scrive su Fb Elly Schlein, anima di OccupyPd - "che tutti ricordiamo con amarezza e che rileggere oggi fa solo rabbia. Noi abbiamo firmato, ma la nostra dirigenza? Fatelo anche voi, nei vostri circoli di tutta Italia, che siate iscritti delusi o elettori inferociti. Continuiamo a protestare, finché non ci ascolteranno. Per cambiare questo partito e poi il paese". La richiesta è di strappare, in segno di protesta, la carta nel mezzo e scriverci sopra: 'La prossima volta firmatevela voi. Mobbasta'.

OccupyPd, la protesta #Mobbasta invade la rete

Detto fatto: sulla pagina del social network sono comparse foto della 'missione compiuta' al Pratello di Bologna, a San Lazzaro di Savena alle porte della città, ma anche nel resto d'Italia. Commenta Pippo Civati sul suo blog: "PdmenoElly (nel senso di Elly Schlein) mi segnala l'ultima iniziativa luterana di OccupyPd: l'affissione di questo banner e degli impegni elettorali del Pd sulle porte dei circoli. L'avevo detto che il Pd sarebbe stato salvato dai ragazzini: dai giovani, cioè, quelli veri. E dalle ragazze, soprattutto, che sono ancor più libere e coraggiose".

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