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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Obbligo Green Pass per salire sul bus. L'SOS: "Fascia 13–18 anni penalizzata. Attenzione al rispetto del diritto allo studio"

Così sul tema Coalizione Civica pronta a chiedere una udienza conoscitiva urgente per valutare "se la misura stia impattando sul diritto allo studio e se ci sono casi di abbandono scolastico dovuti alla norma"

Per salire sui mezzi pubblici locali da oggi occorre il Green Pass. E' quanto recita il nuovo decreto legge 26 novembre 2021, n. 172 , che introduce contestualmente anche altre limitazioni per chi è sprovvisto di certificazione verde o per chi ne possiede solo la formula 'base'.

Solleva qualche perplessità la questione bus e treni, soprattutto, inquanto spesso unici mezzi per poter raggiungere le scuole. Da qui l'interrogativo sul tavolo del Gruppo Consiliare Coalizione Civica per Bologna coraggiosa ecologista solidale che si dice pronto a chiedere una udienza conoscitiva urgente per valutare se la misura stia impattando sul diritto allo studio e se ci sono casi di abbandono scolastico dovuti alla norma.

"Occorre considerare che il trasporto pubblico - si legge in una nota di Coalizion - diversamente da altri luoghi e situazioni che hanno subito l’estensione del GP, è un servizio essenziale erogato dagli enti pubblici locali per garantire il diritto di spostamento a tutti coloro che - nei limiti di legge - hanno diritto a circolare. In questa situazione di grande difficoltà dovuta alla quarta ondata, noi rappresentanti delle istituzioni abbiamo la responsabilità di tenere insieme i bisogni e le strategie per uscire dall’emergenza sanitaria. Il rischio che dobbiamo contrastare non è solo quello del contagio, ma anche quello di alimentare involontariamente l'emergenza sociale, l'aumento delle disuguaglianze."

Detto questo Coalizione specifica di ritenere " la vaccinazione lo strumento principale per il superamento della pandemia",  ma esorta a "non  dimenticare che altre misure e strategie possono aiutarci ad evitare che il distanziamento fisico diventi un crudele e definitivo distanziamento sociale, soprattutto per quanto riguarda i minori."

Infine Coalizione pone l'accento su come "i minorenni subiscono le decisioni sanitarie dei propri genitori o tutori legali fin tanto che non sussista l’obbligo vaccinale (decisione di non vaccinarsi o di non sostenere le spese del tampone) e che l’alternativa al vaccino di effettuare 4 tamponi a settimana, oltre che onerosa in termini di tempi e costi, pare difficilmente praticabile senza l’istituzione di una “corsia privilegiata” nelle farmacie o altre strutture".

Da qui il giudizio severo dello schieramento politico sul provvedimento ritenuto "gravemente penalizzante per i minori della fascia 13 – 18 anni" e circa il quale ritiene "urgente  avviare una discussione, anche in sede ANCI, per la modifica del Decreto, anche di conseguenza ai chiarimenti già richiesti al Ministero dell’Interno da parte della Conferenza delle Regioni. "

Quello che si chiede è l'individuazione di soluzioni alternative che possano mettere tutti e tutte nella condizione di poter seguire regolarmente le lezioni in presenza, quali ad esempio l'obbligo di utilizzare sui mezzi di trasporto la mascherina FFP2 o l’istituzione di una corsia preferenziale per i tamponi per persone minorenni non vaccinate o esenti, al fine di ottenere il Green Pass.

  

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