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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Crisi PD, Bugani: 'Divisi anche a Bologna'. Mazzanti: 'Non siamo Casaleggio e soci'

Dopo le defezioni nel Partito Democratico, a seguito dell'addio dei bersaniani e il dietro-front del Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, è botta e risposta tra capigruppo a Palazzo D'Accursio

Dopo le defezioni nel Partito Democratico, a seguito dell'addio dei bersaniani e il dietro-front del Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, è botta e risposta tra capigruppo a Palazzo D'Accursio. Mentre il sindaco Virginio Merola scongiura la scissione e Paolo Calvano, numero uno dei dem in Emilia-Romagna, sottolinea che in regione il PD resta compatto, il consigliere 5 Stelle Massimo Bugani ha scritto su Facebook che invece sono già divisi in tre gruppi che sarebbero pure "in guerra costante fra di loro". Benchè ieri diversi consiglieri comunali democratici hanno assicurato che nessuno tra loro intende lasciare il partito, Bugani osserva che "solo un tifoso non si renderebbe conto che il Pd bolognese composto da 21 consiglieri rappresenta in realtà tre gruppi da sette in guerra costante fra di loro" chiarendo che "non servono nuovi gruppi e nuovi simboli per poter vedere le fratture e le scissioni, serve solo la libertà di pensiero e di giudizio che a Bologna drammaticamente manca". 

"Noi non siamo Casaleggio e soci, noi siamo 21 consiglieri ognuno con la sua testa il suo modo di pensare - è la risposta di Claudio Mazzanti, capogruppo PD in Comune - nessuno viene espulso per quello che pensa, quindi Bugani si metta il cuore in pace: noi siamo un partito democratico e loro un partito autarchico dove con un clic si è cacciati fuori" e ricorda che "nello scorso mandato diversi appartenenti del suo stesso gruppo furono cacciati in malo modo", e "un altro pezzo si staccò dal M5s alla presentazione delle liste, proprio per il dissenso nei confronti di Bugani". Mazzanti definisce così l'atteggiamento del grillino "molto ipocrita, perchè non guarda in casa propria e pretende di criticare gli altri dall'interno di un partito padronale. Se ha qualcosa da dire, faccia intanto autocritica".

Per il capogruppo PD il suo è un partito "ampio e plurale dove si può manifestare il proprio pensiero senza essere espulsi". (dire)

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