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Pedonalità, commercianti irrompono in Comune e stoppano il Consiglio

La pedonalizzazione del centro non va giù, "raid" di protesta a Palazzo d'Accursio. Clima caldo in aula: tra urla e insulti. Grande assente l'assessore alla Mobilità

Le Associazioni Confcommercio Ascom Bologna e Confesercenti Bologna si sono ritrovate oggi nel cortile di Palazzo d’Accursio per dire no alla pedonalità annunciata dal Comune e fare delle proposte alternative che “salvino” le sorti dei commercianti coinvolti e "Tanti posti di lavoro". All’ingresso del Consiglio Comunale che stava per iniziare i manifestanti hanno attirato l’attenzione dei politici e hanno consegnato loro un foglio con le proposte. L’Assessore Luca Rizzo Nervo (Merola a Roma per riunione ANCI) ha ascoltato le loro lamentele, sottolineando che “La posizione della Giunta è comunque chiara e unitaria e che il progetto di pedonalizzazione non ha nulla a che vedere con un piano ostativo per il commercio”. Tuttavia, la promessa è stata quella di leggere con attenzione le controproposte e pensare a un incontro.

Commercianti protestano contro la pedonalità

Ma il clima si è riscaldato all’appello del Consiglio, stoppato dopo qualche minuto, e a Rizzo Nervo qualcuno ha urlato: “Lei è giovane, ma non è così avanti. Anzi è indietro!”. Problemi di età emersi anche quando si è parlato del “grande assente” assessore Andrea Colombo: “27 anni soltanto e ha paura di un confronto”. La-vo-ro, la-vo-ro: lo slogan che risuonava in aula. E l’assemblea è partita con circa un’ora di ritardo. “Inaccettabile che non ci fosse neanche un assessore competente, è una questione di rispetto e attenzione" ha commentato il direttore generale di Ascom Giancarlo Tonelli. "C'é paura del confronto", gli hanno fatto eco i vertici di Confesercenti.

QUESTIONE DI BOLOGNESITA’? Per una agitata commerciante di via San Vitale il problema della giunta riguarda la loro origine non bolognese: “Che alzino la mano i veri bolognesi! – ha urlato – Se foste davvero bolognesi non vi comportereste così. Tornate a casa vostra, dove forse non vi volevano e allora siete finiti a Bologna”. Poco dopo è finito nel mirino il capogruppo Pd Sergio Lo Giudice, apostrofato con “vai a parlare con Vendola tu”, un riferimento alla sua militanza nel movimento omosessuale. "Questo è niente rispetto alla base, è già un miracolo che non sia successo prima qualcos'altro", ha sottolineato Tonelli. Sono rimasti, invece, impassibili in prima fila quattro rappresentanti del comitato 'Bologna pedonale': loro stanno al 100% dalla parte della giunta.

LE PROPOSTE DELLE ASSOCIAZIONI . Il Volantino distribuito ai consiglieri comunali: “Proposte per un Centro Storico accessibile, vivibile e sicuro.  Le Associazioni Confcommercio Ascom Bologna e Confesercenti Bologna ritengono prioritario portare avanti congiuntamente proposte di valorizzazione della città e del centro cittadino finalizzate a promuovere il tessuto economico, la vivibilità e la sicurezza di chi risiede e lavora a Bologna. Nell’ottica di operare insieme per il Centro Storico, le due Associazioni formulano all’Amministrazione Comunale alcune richieste:

EVITARE LA CHIUSURA DELLA “T” NELLA GIORNATA DEL SABATO.  La mancata realizzazione negli ultimi venti anni di un moderno ed efficiente sistema di trasporto pubblico (a causa dei fallimenti dei progetti della metropolitana, della metrotranvia e del Civis) – sottolineano le Associazioni -  è la vera motivazione dell’impossibilità di realizzare una vasta area pedonalizzata nel centro storico di Bologna. Nell’attuale situazione economica anche la sola fase di sperimentazione metterebbe in difficoltà la vita di tante attività commerciali; la zona di città interessata è troppo ampia e senza trasporto pubblico, i consumatori sarebbero costretti a lunghi percorsi a piedi, con forte impedimento soprattutto per le persone anziane e disabili. Non è possibile rendere pedonale la ”T” il sabato anche perché tra l’altro in questa giornata si concentra una parte considerevole delle vendite settimanali, sia nel settore alimentare che non alimentare.

POTENZIARE  ED INNOVARE IL SERVIZIO DI TRASPORTO PUBBLICO. “L’attuale sistema di trasporto pubblico è molto simile a quello degli anni ottanta a causa della mancata realizzazione di progetti di potenziamento e di innovazione (con il rischio ancora concreto di perdere le risorse pubbliche statali stanziate allo scopo). Allo stato attuale si deve pensare a rinnovare il trasporto con mezzi più ecologici ed in alcune zone centrali introdurre un sistema di Navette, certamente più compatibile con strade strette, palazzi storici e aree monumentali. Le navette inquinano molto meno dei bus snodati e permetterebbero anche di abbattere in modo consistente i costi di manutenzione delle strade. Di sera e di notte Bologna è inoltre  frequentata per motivi di tempo libero, culturali e di lavoro: sono frequenti segnalazioni relative alla carenza di servizio del trasporto pubblico in orario notturno, con conseguente disincentivo al suo utilizzo per raggiungere la città, soprattutto da parte dei giovani.

PROMUOVERE SOLO PICCOLE E VERE PEDONALIZZAZIONI.  Considerata la conformazione urbanistica della città e l’attuale sistema di trasporto pubblico (autobus e filobus), si possono attuare solo piccole e vere pedonalizzazioni in prossimità di parcheggi e fermate che le rendano effettivamente fruibili. Queste micro pedonalizzazioni vanno realizzate con il coinvolgimento delle attività economiche in modo da creare un ambiente urbano gradevole, sicuro e fruibile. L’obiettivo è costruire una rete di “vie del tempo libero’’  e ‘’dello shopping” dedicata a cittadini e turisti.Confermare lo spegnimento di Sirio al sabato: dal 2005 i veicoli privati che entrano nel centro storico sono diminuiti drasticamente. “Il sabato ha rappresentato per 7 anni, senza sollevare particolari problemi, l’unica finestra di accesso ai veicoli non autorizzati ed anche un forte elemento di flessibilità che ha reso fruibile il centro cittadino nella giornata della settimana più vocata allo shopping.Non ci pare sussistano ragioni gravi ed indifferibili che debbano modificare un provvedimento che è tuttora gradito a molti cittadini”.

ADOTTARE UN PIANO MERCI CON REGOLE E OPPORTUNITÀ. Occorre pensare ad un vero e proprio piano delle merci tenendo conto che è necessario rifornire quotidianamente un tessuto economico costituito da alcune migliaia di attività commerciali, di pubblici esercizi e di imprese dei servizi e dell’artigianato. Si considerino alcune esigenze fondamentali che emergono ad una semplice ricognizione: ci sono rifornimenti per i quali non è possibile interrompere la catena del freddo; la tentata vendita è ancora uno strumento molto usato nel settore alimentare, sussiste una  generale necessità di rifornimenti più frequenti vista la tendenza delle attività a limitare il magazzino per motivi economici; in qualsiasi ora del giorno devono essere possibili gli interventi di servizio e manutenzione per imprese e cittadini. Il nuovo piano merci, con regole e opportunità, deve scaturire al termine di un attento esame delle esigenze operative della attività con un confronto in ogni via e in ogni zona, ed essere attuato con gradualità.

CONSENTIRE L’ACCESSO AI MOTOCICLI MEDIANTE  UN SISTEMA CON AREE DI SOSTA DIFFUSE. L’utilizzo dei motocicli per raggiungere la sede di lavoro o per motivazioni di shopping è oggi molto diffuso in città, a seguito dei divieti di accesso per le auto e alla carenza di parcheggi, oltre che alla mancanza di un servizio di trasporto pubblico efficiente in grado di collegare la città all’area metropolitana. La risposta all’esigenza di mobilità con motocicli non può però essere quella di portare le zone di sosta distanti dai luoghi di lavoro e del commercio. Occorre pensare a iniziative per individuare aree di sosta più diffuse ed a minor impatto urbano all’’interno della ‘Cerchia del Mille’. Sul tema della tutela ambientale si sottolinea l’importanza di introdurre incentivi per  l’acquisto di motocicli elettrici o a basso impatto ambientale.

24 ORE AL GIORNO. I provvedimenti H 24 (ad esempio T-days e ZONA U) non rappresentano una risposta alle esigenze di mobilità del cittadino e dei lavoratori  negli orari notturni, considerata anche la scarsa frequenza dei collegamenti con i mezzi pubblici. Si chiede pertanto che qualsiasi provvedimento l’Ammistrazione Comunale intenda adottare esso non sia H 24.
 

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