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No People Mover: “Serve per pagare il blocco del Civis”

Il Comitato "No People Mover", si pone l'obiettivo delle 2.000 firme entro il 15 novembre per aprire istruttoria pubblica sull'opera. Intervista a Sergio Brasini

Dopo conferenze stampa e assemblee, blog e social network, gli attivisti del comitato chiamano i cittadini residenti e non  residenti ma con attività di lavoro o di studio nel comune di Bologna, a firmare contro l’annunciato avvio dei cantieri del People Mover. A colloquio con Sergio Brasini del Comitato No People Mover che in questi giorni batte le vie del centro per informare  e raccogliere adesioni. 

Chi prende parte al Comitato?
Si tratta di un comitato di cittadini indipendente e non legato a nessun partito, anche se l’opposizione e il Movimento 5 stelle sono contrari all’opera.

Quante firme intendete raccogliere?
Sono necessarie almeno 2.000 firme perché venga aperta un’istruttoria pubblica (istituto di partecipazione e forma di consultazione dei cittadini n.d.r.), ma puntiamo ad averne molte di più entro il 15 novembre perché il Sindaco ha annunciato l’avvio dei cantieri per gennaio. Con i nostri banchetti, raccogliamo circa 100 firme al giorno.

Perché contestate l’opera?
Bologna in questo momento non può permettersi di spendere 120 milioni euro e inoltre c’è la soluzione alternativa del Servizio Ferroviario Metropolitano più ecocompatibile ed economica. Costerebbe al massimo 30 milioni. Proprio oggi Virginio Merola è a dal Ministro Matteoli per parlare di infrastrutture e l’SFM è all’ordine del giorno: esistono già i binari ferroviari che arrivano sotto la pista di atterraggio, senza contare che tra qualche anno è in progetto una rivisitazione dell’ubicazione dell’aeroporto.

Se le vostre motivazione sono valide, perché si è deciso di dare l’avvio ai lavori?
La società Marconi Express è partecipata da Consorzio Cooperative Costruzioni e ATC e non è chiaro come quest’ultima possa reperire la sua quota parte. Il buon numero dei passeggeri in transito all’aeroporto Marconi non è definitivo, c’è la crisi e una compagnia aerea potrebbe scegliere un altro aeroporto. In pratica, se ATC non troverà il soldi, saranno i cittadini a pagare parte dell’opera ad esempio con l’aumento del costo del biglietto dell’autobus. Inoltre, con la sospensione del Civis, le cooperative sono rimaste a bocca asciutta, quindi il People Mover è un modo per farle lavorare! Il sospetto è molto forte.

 

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