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Ponte che collega Mercato di Mezzo e Ambasciatori: "Questo non è deturpamento?"

Il consigliere leghista Bernardini accusa le Coop di giocare con Bologna come fosse un "Lego", mentre per gli altri è difficile anche avere un dehors: "Due pesi e due misure"

Già all'inaugurazione del Mercato di Mezzo si era parlato di collegare le due strutture adiacenti, il Mercato di Mezzo appunto, e l'Ambasciatori, in modo da creare un passaggio interno sollevato all'ultimo piano, una sorta di "passerella", di tunnel sospeso, probabilmente in vetro. Manes Bernardini, Lega Nord, non ci sta e lo considera l'ennesimo giochetto concesso a Coop: "Bologna non è un Lego per le Coop".

“Tanto chiasso per le gocce di Guazzaloca, e ora (perché di mezzo ci sono le Coop e perché anche qualche autorità ha avallato il progetto) nessuno dice niente: il silenzio che avvolge l'idea di costruire un ponte in vetro tra l’ex Ambasciatori e il mercato di mezzo lascia sgomenti e fa riflettere, in una città in preda alla dittatura dei poteri forti e dove i cittadini e commercianti devono fare i conti con norme urbanistiche schizofreniche e iper burocratizzate”.

Manes Bernardini è intervenuto sull'argomento in consiglio comunale: “Stupisce che nessuna voce contraria si sia finora udita di fronte alla bizzarra idea di costruire un ponte di vetro sospeso, in pieno Quadrilatero. Qui basta che ti chiami coop e ti lasciano deturpare il più bel palcoscenico di Bologna, il suo centro, con la complicità, magari, delle istituzioni e degli enti di tutela. Mentre ai normali cittadini e commercianti basta un dehors o un ombrellone per essere accusati di deturpare il patrimonio artistico della città. Due pesi e due misure che non vanno bene".

La prima sera del Mercato di Mezzo

E LE GOCCE DI GUAZZALOCA? Ricordiamoci quanto successo con le “gocce” di Guazzaloca. E ora solo perché al posto del nome di Guazzaloca c’è quello delle coop la città sembra inchinarsi in silenzio ai potentati economici. Ma dal palazzo si ricordino che non esistono solo i poteri forti, ma anche i cittadini. E noi vogliamo dare voce a quei bolognesi che vedono in questa opera non solo uno sfregio all’integrità e alla conservazione del grandissimo patrimonio storico e architettonico del Quadrilatero, il cuore pulsante della città, ma anche una diversità di trattamento per gli "altri" cittadini, imprese e commercianti”. "Queste possibilità devono essere date a tutti, ma visto che non è così, queste cose fanno male due volte: sia per merito ed opportunità dell'opera, sia per il diverso trattamento che viene riservato a certi soggetti ben sponsorizzati.

PER LA LEGA E' UNA DISCRIMINAZIONE. "Una discriminazione operativa in ambito urbano ed edilizio che deve terminare - conclude Bernardini -  ci dicano cosa si può fare in città e come, e che siano regole che valgano per tutti. La città non è una costruzione di Lego in mano a pochi".

Il rinnovato Mercato di Mezzo in anteprima

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