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Erika Bertossi

Collaboratrice cronaca ed eventi

"Sono Porpora ogni giorno, ma alle urne torno Egisto". Elezioni e transessualità, tanta strada da fare

La candidatura di Porpora Marcasciano (guida del Movimento Identità Trans) alle prossime elezioni di Bologna mette in luce una tematica tutt'altro che risolta....

Bologna è stato il primo comune italiano ad aver eletto una consigliera comunale trans: è successo nel 1995 con Marcella Di Folco. Anche grazie a lei e al Mit (oggi Movimento Identità Trans) venne stilata una delle leggi più avanzate per i tempi per il riconoscimento dell’identità di genere e il cambio di sesso. Oggi alla guida del Mit c’è Porpora Marcasciano candidata nella lista Coalizione Civica Coraggiosa Ecologista e Solidale ma con il suo nome da uomo: Egisto. Un nome che non le appartiene e che non usa da anni. “Questo piccolo fatto racconta di un problema reale che c’è nel Paese. Mi sono candidata anche per far crescere ciò che Marcella aveva seminato 26 anni fa e abbattere quei muri che persino una città di sinistra come Bologna ha ancora”.

Il momento del voto per una persona transessuale: un coming-out forzato

Per molti di noi il giorno delle elezioni si tratta ‘solo’ di scegliere chi o quale lista votare, per le persone trans invece è spesso un momento negativo, di imbarazzo e fastidio. L’organizzazione delle procedure di voto per file divise in base al sesso anagrafico espone infatti le persone transgender a un coming out forzato, quando non a episodi di discriminazione diretta, così come si sente raccontare dalle associazioni LGBTI+, che riportano le esperienze di chi rivendica maggiori diritti denunciando fatti di vita.

Un problema che potrebbe sembrare minoritario o di poca importanza ma che inficia invece la qualità della vita di molte e molti. Per ovviare basterebbe dividere le file per lettera, senza ricorrere alla divisione maschio/femmina. Idea portata avanti proprio nel consiglio comunale di Bologna da Emily Clancy, candidata oggi come capolista di Coalizione Civica Coraggiosa Ecologista e Solidale (e in questa lista c'è anche Porpora Marcasciano), insieme alle associazioni ideatrici della soluzione alternativa, come Gruppo trans e Uni lgbtiq. Purtroppo senza successo.

La battaglia del Comune di Bologna

La Prefettura, sulla base di una norma nazionale, ha infatti negato al Comune la possibilità di organizzare i votanti solo in base alla lettera iniziale del cognome.  Dopo la proposta di Clancy,  l'assessora Elena Gaggioli ha spiegato: “Avevo proceduto insieme all'ufficio elettorale a mettere in atto le opportune verifiche. La Prefettura però ci ha risposto che non ha l'autorità di modificare le liste elettorali, perché la normativa prevede che le liste siano distinte tra uomini e donne e compilate in ordine alfabetico. A fronte di questo diniego, basato su un rilievo di legge, anche l'ufficio elettorale ha detto di non poter procedere in questo senso”.

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