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Primarie Pd, confronto Balzani-Bonaccini: dalle unioni gay alle grandi opere, è scontro

Primo faccia-a-faccia ieri tra i due primaristi, in vista delle elezioni regionali. Divisi su più punti, il modenese punta su tematiche come "zero consumo di suolo", "burocrazia zero", più cultura e sport. Al forlivese, invece, il ruolo del ''rottamatore''

Primo faccia-a-faccia ieri tra i due candidati alle primarie del Pd, in vista delle elezioni regionali. Stefano Bonaccini (modenese, già conseigliere regionale dell'Emilia Romagna e seretario del Pdr egionale) e Roberto Balzani (forlivese, professore universitario ed ex sindaco di Forlì) si sono 'sfidati' sul palco della festa dell'Unità, al parco Nord. Divisi su più punti, dal registro delle unioni gay alle grandi opere, il modenese punta su tematiche come "zero consumo di suolo", "burocrazia zero" e più cultura e sport. Il forlivese, invece, non nasconde l'ambizione di interpretare in Emilia-Romagna il ruolo di ''rottamatore'', sulla falsariga  dell'attuale segretario PD e premier, Matteo Renzi..

DIVISIONE SULLE NOZZE GAY. Roberto Balzani critica Virginio Merola sul registro delle nozze gay, Stefano Bonaccini lo difende. "Virginio sapeva perfettamente cosa faceva, provare a forzare per vedere che diritti prima negati devono essere messi al centro", dice Bonaccini dal palco della festa dell''Unita''.
Conferma le critiche invece Balzani. "Sono laico, ho una concezione molto libertaria della relazioni tra individui, ma in Italia ci sono leggi che vanno rispettate- sottolinea l'ex sindaco di Forlì- durante il match tra primaristi a Bologna- capisco l'impostazione simbolica, capisco meno un conflitto tra i poteri dello Stato. Cosi'' sappiamo gia' come va a finire. Sui temi etici, l'ho detto a Richetti e anche a Merola, non farei la propaganda perchè sono cose serie".

GRANDE OPERE, E' SCONTRO. "Il Passante nord va fatto", così come la Cispadana, e "serve il People mover" tra aeroporto e stazione di Bologna. Così Bonaccini ''blinda'' le grandi opere previste in Regione e da tempo oggetto di discussione. "Va bene studiare costi e benefici, ma a Bologna sono vent'anni che si discute e le opere non si fanno", sottolinea ancora Bonaccini durante il match tra primaristi.
"Però abbiamo governato noi a Bologna", lo interrompe Balzani tra scroscianti applausi della platea (molto nutrita la claque dell'ex sindaco, che comunque deve essere piaciuto anche ad altri). Il professore ha ribadito la sua linea sulle grandi infrastrutture, partendo appunto dal Passante Nord. "Vorrei evitare di sostituire il mattone con lo stradone", dice in un passaggio. E anche a proposito del People mover "se si tratta di tirare fuori soldi benefici dobbiamo fare un'analisi costi-benefici. Ci deve essere una sostenibilità e deve essere chiari chi paga".

BALZANI IL ROTTAMATORE. "Come mi immagino il mio elettore alle primarie? Me lo immagino come quello che e'' andato a votare alle primarie di Renzi". Lo dice così Roberto Balzani, che non nasconde l'ambizione di interpretare in Emilia-Romagna il ruolo di ''rottamatore'' gia' rivestito dall'attuale segretario e premier. Applaudito piu' fragorosamente (del resto piu' numerosa era la sua claque) durante il primo match tra primaristi, Balzani è apparso a suo agio, ma a fine confronto avvisa: "L'applausometro non mi interessa, questa platea è molto importante ma a mio avviso non è quella decisiva" per vincere. Come Renzi, insomma, Balzani ambisce ad andare fuori dal tradizionale recinto del partito o dei partiti. A proposito, l'intero stato maggiore di Sel (oltre naturalmente a quello Dem) era presente ieri sera al Parco nord e ora dovranno scegliere se stare con un candidato che vuole le nozze gay ma anche le grandi opere (Stefano Bonaccini) o con uno che critica il registro di Virginio Merola ma si batte da anni contro gli inceneritori.

BONACCINI - BUROCRAZIA,+CULTURA E SPORT..Quanto a Bonaccini, in ripresa dopo lo stop ordinato dai medici, ha ribadito le linee politiche della sua candidatura ma è rimasto forse un po' piu' sulle generali sulle proposte. E' vero che almeno apparentemente le parole d'ordine si somigliano ("zero consumo di suolo", "burocrazia zero") ma Balzani ha avuto piu' tempo per elaborare le proprie idee.  Se sarà il nuovo presidente dell'Emilia-Romagna, Bonaccini aumenterà "le risorse destinate alla cultura e allo sport fino a triplicarle nel corso della legislatura" (ma mettendo nel conto anche i fondi dei programmi europei). L'impegno lo ha preso nel corso dell'incontro di due giorni fa con Sel e a riferirlo è l'assessore regionale uscente alla Cultura e allo Sport, il vendoliano Massimo Mezzetti. Proprio Bonaccini ha autorizzato Sel "a rendere pubblico questo impegno" e Mezzetti si aspetta che sia "uomo di parola" perche' questa, dice via Facebook, sarebbe "una svolta epocale per la nostra Regione che oggi destina alla cultura un misero 0,16% delle sue risorse di bilancio e ancor meno allo sport. Nonostante questo, il sistema ha resistito e prodotto anche ottimi risultati ma ormai è prossimo al collasso". Gli altri temi discussi da Sel per piu' di due ore con Bonaccini riguardano il "consumo zero" del territorio, la salvaguardia dei beni comuni, tutela dell'universalità del sistema sanitario pubblico, la ripubblicizzazione dell'acqua pubblica, la riduzione degli inceneritori, interventi in favore del reddito per i ceti sociali piu'' colpiti dalla crisi, creazione di nuovi lavori qualificati e sviluppo di una nuova idea di manifattura, in particolare nel settore delle nuove energie e dell''economia ambientale. "Abbiamo trovato significativi punti di incontro e altri meno ma siamo usciti da lí con la sensazione, più che una sensazione, che il Pd non è ancora quel monolite renziano che qualcuno vuole rappresentare e a cui qualcuno aspira".

FOCUS VITALIZI. Basta "sostenere in modo surrettizio l'apparato dei partiti" coi soldi della Regione. Così Balzani, per cui occorre "eliminare tutte le spese discrezionali, tutte quelle sulle quali puo' sussistere il dubbio" che non siano state fatte per ragioni istituzionali. Da parte sua Bonaccini, stuzzicato sull'argomento (l'indagine che lo riguarda è relativa proprio ai rimborsi delle spese dei gruppi) sottolinea di aver "cancellato il vitalizio" e di avervi rinunciato insieme al "60-70%" degli eletti. Anche se, sottolinea, "secondo me andava fatto prima". Balzani ha ricevuto applausi anche quando ha criticato l'abitudine della Regione di "distribuire i soldi pioggia". Quei soldi, attacca, "li abbiamo messi nel mattone, non nei laboratori".

(fonte Dire)

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