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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Profughi a Bologna. Lettera alla Cancellieri. “Il governo ci aiuti”

I Comuni del bolognese sono d'accordo, l'emergenza profughi non è finita e il governo deve dare una soluzione definitiva. Troppi gli sforzi economici sulle spalle delle amministrazioni locali

I sindaci della provincia di Bologna si sono riuniti questa mattina per discutere la stesura di una lettera condivisa da inviare al Ministro Anna Maria Cancellieri: “In virtù dell’accordo di Stato il territorio di Bologna ha realizzato un piano di accoglienza per i migranti provenienti dal Nord Africa che è avvenuto con un intenso e proficuo coinvolgimento della cittadinanza. Ma lo sforzo richiesto rischia ora di venire pregiudicato dalla mancata definizione dello status giuridico delle persone entrate in Italia”. 

LA RICHIESTA ALL’EX COMMISSARIO. Nella lettera si chiede al Ministro dell’Interno, vista l’estensione dell’emergenza che ora più che di accoglienza è di permanenza, di valutare l’opportunità di riconoscere una forma di protezione umanitaria temporanea piuttosto che ricorrere a quella internazionale. 

IL GRANDE PROBLEMA. Il problema più grosso riguarda quei profughi in fuga dal conflitto libico ma di cittadinanza diversa da quella libica: Polizia e Protezione Civile nell’indecisione hanno deciso di far presentare a tutti la domanda di protezione internazionale, che è di fatto una soluzione non risolutiva. Questo costringe le commissioni territoriali, già oberate di domande, a valutare le emergenze umanitaria, la cui competenza sarebbe però del governo.

AMELIA FRASCAROLI. L’intervento dell’Assessore alla Politiche Sociali Amelia Frascaroli conferma la sua adesione: “Il Piano Freddo probabilmente ha contribuito, grazie anche alla stretta e proficua collaborazione con la Protezione Civile su tutti i livelli, visto che abbiamo messo in piedi i container al Parco Nord dove sono state accolte tante persone. Penso sia giusto far presente al ministro l’idea di poter trasformare in permesso umanitario le richieste, per evitare di trovarsi davanti a persone senza un volto giuridico e vanificare l’impegno che fino ad oggi è stato messo”.

I DATI DI PROVINCIA E PROTEZIONE CIVILE. Una relazione nata da un’iniziativa provinciale fa una panoramica della situazione accoglienza incrociata con i numeri forniti dalla Protezione Civile: 385 le persone distribuite nei vari distretti della provincia di Bologna e 35 le strutture di accoglienza totali. Maggio 2011 è stato il momento di maggiore intensità, nei primi due mesi di emergenza sono stati accolti circa il 43% dei profughi totali nei 16 comuni coinvolti. Sono 17 i Paesi di provenienza, i profughi sono tutti africani e qualcuno arriva del Bangladesh. Nessuno è della Libia. Nigeria e Tunisia le provenienze maggiori. Età media 26 anni. Il 90% delle persone è sola e i nuclei familiari sono 14 per 39 persone (il 10% degli accolti). Stato giuridico: 315 foto segnalazioni, 313 depositi della memoria e 235 primi permessi di soggiorno.

DOPO L’ACCOGLIENZA E’ EMERGENZA PERMANENZA. L’Assessore Regionale Paola Gazzola spiega: “Dobbiamo guardare alla prospettiva la quotidianità non più nei piani dell’accoglienza che è stata egregiamente gestita adesso fase in cui l’accoglienza è legata alla permanenza e alla qualità del patto di accoglienza e su cui permangono alcuni punti di criticità, che dobbiamo risolvere e migliorare. Non dimentichiamoci che abbiamo scelto insieme di gestire un’emergenza che ha un impatto sulla comunità a prescindere dagli aiuti economici. Il tema vero è la gestione dell’ordinarietà. Tema di prospettiva importante da rafforzare con il governo. Il Ministro Cancellieri mi sembra collaborativo e la lettera condivisa credo possa rafforzare questa prospettiva”.

SAN GIOVANNI IN PERSICETO. Renato Mazzuca, sindaco di San Giovanni in Persiceto: “Concordo ma sottolineo una criticità, perché nonostante gli sforzi sembra che ci sia stato un abbandono da parte del Governo, non vediamo prospettive, e questi profughi sembrano oggi abbandonati come pacchi sul territorio. Abbiamo la necessità di capire anche le prospettive del futuro per esempio del tema casa”.
 

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