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Pubblicità & tutela dei minori, Salsi: 'Bologna aderisca alla Carta di Milano'

La consigliera prepara una proposta da presentare in Consiglio Comunale, dopo la pubblicità delle piscine So.ge.se, che ha sollevato sconcerto. Docente Unibo: 'Ogni precoce erotizzazione dei bambini va bandita dalla comunicazione'

Dopo la pubblicità delle piscine So.ge.se (che mostrava una bimba in bikini) che ha sollevato non poche polemiche, l'argomento diventa occasione per una proposta da avanzare in consiglio comunale a Bologna, a firma della consigliera ed ex grillina Federica Salsi.
"In consiglio comunale avremmo dovuto trattare un ODG - spiega Salsi - legato alle campagne pubblicitarie lesive per la donna e avevo pensato di presentare un OdG collegato per chiedere al Sindaco e alla Giunta di aderire alla Carta di Milano".

"Nei giorni passati sugli autobus bolognesi - ricorda l'ex 5 stelle - è apparsa la pubblicità delle piscine SoGeSe. La foto è stata duramente criticata, l'atteggiamento della bambina è ritenuto e poco consono per la sua età. A loro difesa, gli ideatori della pubblicità sostengono che la foto è un'immagine simpatica e innocua che interpreta l'idea di "polleggio" bolognese.  Allora mi sono chiesta: avrei fatto fare a mia figlia una foto del genere? Francamente no. Lungi dal voler essere bacchettona, ma credo che il mondo della pubblicità dovrebbe rivedere un po' i suoi canoni etici, che si rifanno a stereotipi e clichè atavici e consolidati nella nostra quotidianità tanto che ormai non ce ne rendiamo più conto. "

La CARTA DI MILANO. Per il rispetto delle bambine e dei bambini nella comunicazione pone come obiettivo "prioritario ripensare il rapporto tra media e minori, ripartendo dall’uso che della loro immagine viene fatto, soprattutto nella comunicazione massmediale". E' insomma uno scudo che vuole proteggere i bambini dalla violenza, dall’abuso e dallo sfruttamento.

«La comunicazione - come spiega Giovanna Cosenza, docente dell’Università di Bologna - deve tenere conto delle differenti età dei bambini e delle bambine coinvolti rispettandone la naturale evoluzione. Non bisogna rappresentarli in comportamenti, atteggiamenti e pose inadeguati alla loro età e comunque non corrispondenti al loro sviluppo psichico, fisico ed emotivo. Ogni precoce erotizzazione dei bambini e delle bambine va bandita dalla comunicazione».

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