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Qualità dell'aria: troppe emissioni dannose, arriva il Piano regionale integrato

Sforamento dei limiti UE: "Il Piano individuerà azioni da realizzare in 6 focus: le città, la pianificazione e l'uso del territorio, i trasporti, l'energia, l'agricoltura e le attività produttive

Inquinamento e condanna per il superamento delle emissioni nocive: Zonizzazione delle aree", "strategia intersettoriale" e "ridefinizione del sistema di monitoraggio" per arrivare a "ridurre le emissioni e le concentrazioni in aria degli inquinanti più critici, cioè Pm10, biossido di azoto e ozono" e quindi "rispettare i valori limite di qualità dell'aria" tanto "per motivazioni di carattere sanitario che giuridico".

GLI OBIETTIVI AMBIENTALI DEL PIANO REGIONALE DELL'EMILIA ROMAGNA. Questo, dal momento che "l'Italia, e quindi fra le altre la Regione Emilia-Romagna, è stata condannata dalla Corte di Giustizia Europea con sentenza per il superamento dei valori limite nel 2006 e 2007". Sono gli obiettivi del Piano regionale integrato per la qualità dell'aria (PAIR2020), "il primo strumento ad affrontare in modo organico sull'intero territorio regionale le problematiche di qualità dell'aria", presentato dai tecnici dell'assessorato competente alla commissione Territorio, ambiente, mobilità della Regione, presieduta da Damiano Zoffoli, e ora atteso al voto in Aula.

INTEGRAZIONE E' LA PAROLA CHIAVE. Come si legge nel documento, "la parola chiave è integrazione", nella convinzione che "per rientrare negli standard di qualità dell'aria sono necessari sia un approccio trasversale su tutti i settori che contribuiscono all'inquinamento atmosferico oltre che al cambiamento climatico sia lo sviluppo di politiche e misure coordinate ai vari livelli di governo, locale, regionale, nazionale, e di bacino padano". Dal punto di vista procedurale, "il Piano individuerà azioni da realizzare in sei focus tematici - le città, la pianificazione e l'uso del territorio, i trasporti, l'energia, l'agricoltura e le attività produttive - a partire dalle misure già adottate nell'Accordo di programma per la Qualità dell'aria 2012-2015" e, si specifica, "proprio le città avranno un ruolo centrale nel Piano, perché rappresentano centri di attività e servizi, con una forte concentrazione di sorgenti emissive e con un'alta densità di popolazione".

In conclusione si riafferma che "l'idea è quella di costruire il PAIR2020 attraverso la collaborazione dei portatori di interesse e di tutti i soggetti che possano portare un contributo concreto" e pertanto "uno degli obiettivi è di ricercare nuove sinergie fra Ambiente e settore industriale, superando una contrapposizione che può e deve sciogliersi in un nuovo modello di sviluppo, da costruire anche con il Piano per la qualità dell'aria, che sappia mettere al centro la sostenibilità".

Sono intervenuti nel dibattito Manes Bernardini (Lega Nord), che ha espresso "tantissimi dubbi e forti perplessità sul lato pratico, pur riconoscendo la validità degli annunci di principio e la nobiltà degli obiettivi"; Monica Donini (Fds), che si è voluta informare sul fatto "se sarà necessario arrivare alla adozione definitiva del piano per avere uno sconto sulle tempistiche della sanzione europea", e Gabriele Ferrari (Pd), per sottolineare "l'importanza di diffondere una cognizione profonda del problema e di accedere ai finanziamenti europei".

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